Approvato il biodigestore di Olbia, produrrà biometano dal 2026
Il biodigestore di Olbia sarà realizzato e comincerà a distribuire il biometano, prodotto dal trattamento dei rifiuti organici della Gallura, entro il primo semestre del 2026.
L'innovativo progetto del Cipnes Gallura ha ottenuto i finanziamenti del Pnrr, collocandosi utilmente nella graduatoria degli impianti incentivati del GSE dopo le gare pubblicate a seguito del decreto ministeriale 340 del 15 settembre 2022.
L'investimento complessivo è di 20 milioni di euro e sarà coperto con un contributo in conto capitale del 40% e con gli incentivi del Gse per la produzione di biometano: le due misure porteranno al Cipnes Gallura risorse per 32,7 milioni in 15 anni.
I lavori per la costruzione dell'impianto, su un'area di 4 ettari a Spiritu Santu, partiranno nel 2024. Il biometano servirà le case di Olbia, oggi unica città metanizzata della Sardegna. La produzione sarà di 3 milioni di metri cubi all'anno, il 40% in più dell'attuale fabbisogno. Ma in un futuro prossimo potrebbe essere utilizzato anche dalle aziende del distretto produttivo consortile, che diventerebbe uno dei primi in Italia a essere alimentato con energia.
La realizzazione del biodigestore - annunciata in un incontro a cui hanno partecipato le società Medea e Gaxa e gli imprenditori - segna una straordinaria accelerazione nel percorso di transizione energetica verso fonti rinnovabili avviata dal Cipnes Gallura, in linea con gli obiettivi dell'Unione Europea, e rappresenta un perfetto modello di di circolarità.
Il percorso dai rifiuti all'energia funzionerà così. Un abitante di Olbia smaltisce i suoi rifiuti organici, che vengono poi processati nel biodigestore. Questo sistema, completamente privo di emissioni odorose, trasforma i rifiuti in biometano, che viene distribuito nella rete del gas cittadina. Così, il cittadino non solo elimina i propri rifiuti in modo ecologico, ma contribuisce anche alla produzione di energia pulita, beneficiando anche di un risparmio sui costi.
La scelta del biometano come fonte pulita è sostenuta da tutte le assocazioni ambientaliste ▶️ La posizione di Legambiente, Greenpeace, WWF
Oltre al biodigestore, ci sarà il revamping del compostaggio: due misure che elimineranno le emissioni odorose. Queste scelte mettono Olbia tra le città all'avanguardia nella sostenibilità ambientale a livello europeo.
ll Green Deal dell'Ue e il ruolo del gas
Il biodigestore di Olbia si integra infatti con gli ambiziosi progetti dell'Unione Europea.
Attraverso il Green Deal, l'Unione Europea si è impegnata a realizzare una serie di iniziative strategiche per raggiungere entro il 2050 l'obiettivo della neutralità climatica. Un traguardo intermedio è la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030. L'aspirazione è quella di essere il primo Continente al mondo a impatto climatico zero.
Anche la Regione Sardegna è impegnata in questa missione. Ha approvato un piano energetico (PEARS) che ha due finalità:
- accelerare l’attuazione delle azioni funzionali alla metanizzazione della Regione Sardegna tramite l’utilizzo del GNL (Gas Naturale Liquefatto) quale vettore energetico fossile di transizione;
- gestione della transizione energetica delle fonti fossili (petrolio e carbone) mediante l’efficientamento energetico nel settore elettrico, termico e dei trasporti.
In questa fase, il gas naturale e il biometano sono considerati strategici per la transizione verso fonti rinnovabili entro il 2050. Verrano impiegati per la produzione di energia elettrica e per la produzione di calore nel settore civile e nelle attività produttive come pure nei trasporti pesanti e marittimi.
Il biodigestore del Cipnes Gallura a Olbia
Il Cipnes Gallura, d’intesa con le istituzioni locali, è da anni impegnato nella transizione energetica verso fonti rinnovabili, come la produzione di energia solare, e con il biodigestore ha intenzione di giocare un ruolo importante nei progetti legati alla metanizzazione di Olbia e della Gallura.
Il biodigestore è sempre stato uno dei progetti strategici per la riconversione. Nel settembre del 2022, il Governo Draghi aveva pubblicato un decreto, il numero 340, con cui incentivava l'uso di biometano nella rete del gas naturale e prodotto da impianti di nuova realizzazione, agricoli e non. Il decreto assicurava un sostegno in conto capitale (pari al massimo al 40% delle spese sostenute) e un incentivo in conto energia (tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano).
Per richiedere gli incentivi, gli impianti dovevano partecipare a procedure competitive pubbliche (aste a ribasso). Per ottenerli, gli impianti dovevano essere ammessi in posizione utile nelle graduatorie redatte dal GSE al seguito delle procedure competitive.
E il progetto del Cipnes Gallura è stato ammesso al finanziamento, al 18esimo posto su 41 progetti ammessi.
I biodigestori e i suoi vantaggi
Ma che cosa sono i biodigestori? Sono impianti che trattano la materia organica (come rifiuti agricoli, rifiuti alimentari, fanghi di depurazione) in assenza di ossigeno (processo anaerobico) per produrre biogas, un mix di metano (CH4) e anidride carbonica (CO2), che può essere utilizzato per generare energia elettrica e termica o può essere purificato ulteriormente per ottenere biomethane, che è equivalente al gas naturale estratto dal sottosuolo e può essere iniettato nelle reti di distribuzione del gas naturale o utilizzato come carburante veicolare.
L’impianto di digestione anaerobica (biodigestore) di Olbia - già dotato di Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la sua esecuzione - sarà del tipo ad umido, continuo e mesofilo a doppio stadio; a valle del digestore è previsto un sistema di separazione del digestato mediante separatori elicoidali e disidratatore.
La progettazione prevede una forte integrazione tra le diverse componenti impiantistiche in modo che il nuovo polo di trattamento, valorizzazione e smaltimento dei rifiuti si configuri come un sistema veramente integrato e "chiuso"; non si genereranno infatti scarti o residui di lavorazione, se non in quantità nettamente marginali, che troveranno in ogni caso destinazione nel Polo impiantistico di Spiritu Santu.
Questo approccio offre diversi vantaggi, tra cui la riduzione delle emissioni di gas serra, la gestione sostenibile dei rifiuti organici, la produzione di energia rinnovabile e la creazione di un circolo virtuoso che contribuisce all'economia circolare.
I rifiuti trattati dal biodigestore
Il biodigestore di Spiritu Santu processerà i rifiuti organici (FORSU, verde, SOA) dei Comuni di Olbia, Arzachena, Berchidda, Budoni, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Padru e San Teodoro
L'impianto consentirà di trasformare in risorse anche i rifiuti organici provenienti da attività agricole, agroindustriali, urbani e zootecniche, producendo biometano.
Questa è la tipologia dei rifiuti trattati dal biodigestore:
- FORSU: 20.000 tonnellate all'anno;
- VERDE: 5.000 tonnellate all'anno;
- SOA (sottoprodotti di origine animale) : 15.000 tonnellate all'anno.
La potenzialità complessiva in termini di matrici organiche trattabili (rifiuti e sottoprodotti) è dunque di 40.000 tonnellate all'anno.
L’impianto verrà alimentato con circa 110 tonnellate al giorno di materia organica, con una media di 24% di sostanza secca. Ma nei periodi di punta estivi l’alimentazione potrà raggiungere fino a 150-160 tonnellate al giorno.
Revamping e zero emissioni
La realizzazione dell'impianto di biodigestione avverrà in sinergia e in contemporanea con un altro progetto strategico del Cipnes Gallura: il revamping dell'impianto di compostaggio. Questo è un approccio integrato alla gestione dei rifiuti organici che non solo risolve i problemi ambientali, ma apre anche nuove opportunità economiche.
Per il revamping e l'allineamento alle linee di BAT (Best Available Techniques) dell'impianto di compostaggio, il Cipnes Gallura ha ottenuto dalla Regione Sardegna un finanziamento di 3.758.700 euro
L'upgrade ambientale del revamping e la costruzione del biodigestore saranno in grado di trattare i rifiuti organici in modo più efficace, riducendo drasticamente le emissioni odorigene e minimizzando l'impatto ambientale associato allo smaltimento dei rifiuti. Inoltre, il processo di compostaggio ottimizzato produrrà un compost di alta qualità, che potrà essere utilizzato per arricchire i terreni agricoli, chiudendo il ciclo dei rifiuti organici in modo sostenibile.
Inizio dei lavori nel 2024
L’inizio dei lavori per la costruzione dell’impianto del biodigestore, su un’area di circa 4 ettari a Spiritu Santu, è prevista per il 2024. A breve sarà pubblicata la gara per l'aggiudicazione. L'investimento complessivo è di 20 milioni di un euro, per una delle opere infrastrutturali più importanti per la crescita del territorio anche dal punto di vista occupazionale.
Il biodigestore e il progetto di revamping genereranno venti di posti di lavoro, fra cui 10 con nuove figure altamente qualificate. Questo poterà a Olbia nuove professionalità, offrendo a molti giovani ingegneri (ma non solo) la possibilità di lavorare in Sardegna su un progetto innovativo.
La produzione di biometano dal 2026
Il biodigestore servirà a produrre energia pulita, un beneficio straordinario per l'ambiente. Nei mesi di picco del trattamento dei rifiuti organici, con volumi di 150-160 tonnellate al giorno in estate, l'impianto produrrà circa 650 Sm3/h di biogas, che poi sarà trasformato in biometano.
I consumi energetici per l'attività del biodigestore saranno alimentati dal biogas estratto dalla vicina discarica consortile, grazie a un nuovo impianto di cogenerazione.
Questo consentirà dunque che tutto il biogas prodotto dal biodigestore sarà sottoposto al processo di biometanizzazione, producendo circa 400 Sm3/h di biometano nei mesi di picco estivi.
Considerando un monte di 8.760 ore annue, il biometano che verrà ceduto alla rete cittadina del gas di Olbia - utilizzando i benefici del decreto del 2022 - saranno massimo 3.500.000 Sm3/anno.
Per poter accedere agli incentivi, il biodigestore di Olbia entrerà in esercizio entro il 30 giugno 2026 con l'immissione del biometano nella rete.
Consumi futuri a Olbia e industriali
Quale sarà l'impatto del biodigestore sui consumi a Olbia? Attualmente la città di Olbia ha 6.483 utenti allacciati alla rete del metano di Medea. Sono passati al metano l''85 dei clienti della rete del Gpl, riconvertita da Medea, il che rende Olbia l'unica città metanizzata della Sardegna.
I vecchi consumi di Gpl di questi 6.4883 utenti erano pari a 712.000 metri cubi di GPL e - con il passaggio al metano - sono diventati pari a 1 milione 870 mila metri cubi all'anno.
La produzione di biometano del biodigestore del Cipnes Gallura ammonterà a 3 milioni 171 mila metri cubi all'anno. Questo significa che la produzione di biometano sarà superiore del 41% alle esigenze della città.
Il surplus di circa il 40% di biometano sarà utilizzato per i consumi (cogenerazione, calore) del sistema industriale della città di Olbia.
Il biometano servirà le case di Olbia, oggi unica città metanizzata della Sardegna, ma in un futuro prossimo potrebbe essere utilizzato anche dalle aziende del distretto produttivo consortile, che diventerebbe uno dei primi in Italia a essere alimentato con energia pulita.
(foto realizzate con l'intelligenza artificiale)
DOCUMENTAZIONE
Decreto 15 settembre 2022 sul biometano
Graduatoria GSE sui biodigestore
Autorizzazione integrata ambientale Spiritu Santu