Avviato il progetto per mappare la Poseidonia in Sardegna

Si è conclusa a metà novembre la prima fase di mappatura lungo le coste sarde delle praterie di Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa, due fra gli habitat marini fondamentali per la biodiversità.

Iniziati nell’Arcipelago della Maddalena e proseguiti lungo le coste della Gallura fino a Tortolì, i rilevamenti nelle acque e nei fondali della Sardegna riprenderanno a gennaio 2025, ripartendo proprio dall’Ogliastra. Si tratta del progetto PNRR MER (Marine Ecosystem Restoration), il più grande progetto sul mare che vede l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) come soggetto attuatore, e il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica come titolare del finanziamento di 400 milioni di euro per il 2022-2026.

Il MER utilizza strumentazioni e tecnologie avanzate come immagini satellitari ad altissima risoluzione, sensori LiDAR topografici e batimetrici, a veicoli autonomi (AUV)  e mezzi all’avanguardia (fra i quali spicca una nuova unità navale oceanografica dotata di apparecchiature altamente tecnologiche e ad altissima risoluzione in grado di sondare i fondali fino a 4.000 m), per mappare integralmente la costa italiana sia nella parte emersa che sommersa. L'area di copertura si estende fino a 800 metri verso terra e fino a 50 metri di profondità in mare, inclusi i confini delle aree marine protette e i siti Natura 2000, per una superficie stimata di circa 14.000 kmq. L’obiettivo è il monitoraggio degli ecosistemi marini e costieri finalizzato al ripristino e alla tutela dei fondali e degli habitat, al rafforzamento del sistema nazionale di osservazione e alla mappatura degli ambienti di interesse conservazionistico.

Oltre alla Poseidonia e alla Cymodocea nodosa, gli  interventi riguardano i banchi di ostrica piatta europea nell'Adriatico (le  ostriche  hanno  la  capacità  di  costruire  veri  e  propri  reef  calcarei, l'equivalente alle nostre latitudini delle scogliere coralline tropicali, e per questo sono chiamate "ingegneri ecosistemici”), il coralligeno e le foreste a Cystoseira con l’obiettivo di accelerarne il naturale recupero e ripristinarne la connettività̀ ecologica.

Il MER prevede anche il recupero di almeno 15 aree dove sono presenti attrezzi da pesca abbandonati,e la mappatura di circa 90 monti sottomarini localizzati nel Mar Ligure, l’Alto e il Basso Tirreno, il Mar di Sardegna, il Mar Ionio ed il Mare Adriatico meridionale.