Come conciliare lavoro e figli? Un aiuto di 3000 euro alle lavoratrici di Olbia

Come conciliare il lavoro con la cura dei figli? In Italia per molte donne non è sempre facile. Sono 9,7 milioni quelle occupate. Ma il tasso di occupazione femminile è del 49.4%,  Ancora peggiore è la situazione in Sardegna: il tasso è del 46.3%. Una differenza negativa di 17% punti percentuali rispetto all’Europa.  

Per cercare di aiutare le donne a conciliare lavoro e vita familiare la Regione, con l’Assessorato al Lavoro, ha destinato loro un contributo a fondo perduto. Si chiama - non a caso - “Voucher di conciliazione” a favore di donne imprenditrici, lavoratrici autonome, libere professioniste con figli e/o minori di età non superiore a 16 anni (15 anni e 364 giorni) o affetti da disabilità senza limiti di età. 

L’obiettivo è quello di favorire l’ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro. Il Cipnes Gallura, con la sua Agency di sviluppo territoriale, è a disposizione delle donne lavoratrici, in modo gratuito, per dare loro informazioni e aiutarle nella richiesta di contributo alla Regione. Qui il link per richiedere un appuntamento a Olbia.

L’aiuto consiste in un voucher di massimo 3.000 euro per figlio. Verrà erogato direttamente, come rimborso delle spese sostenute. 

Sono ritenute ammissibili le seguenti spese, da effettuare tra il 1 aprile 2022 e il 31 dicembre 2022: Nido d’infanzia e micro nido d’infanzia, Servizi integrativi con finalità educative, aggregative e sociali, Educatore/educatrice familiare abilitato, Educatore/educatrice domiciliare abilitati, Spazi gioco per bambini, Servizi di baby sitting e baby parking, Centri diurni per bambini e adolescenti, Centri di aggregazione per ragazzi ed adolescenti, Attività estive, nonché pre/post dopo scuola offerti da scuole dell’infanzia e scuole primarie o altri istituti e strutture autorizzate, Servizi di dupporto all’apprendimento (lezioni private), Attività sportive, Servizi per l’apprendimento di lingue straniere, Servizi specialistici  (svolti da logopedisti e psicologi). 

Le donne che richiederanno il voucher per i servizi socio-assistenziali (non residenziali) per figli non autosufficienti e/o affetti da disabilità, potranno presentare spese anche per i seguenti servizi:Centri diurni con servizi specialistici, Centri socio-educativi con servizi specialistici, Sostegno all’utilizzo di servizi di cure o assistenza al domicilio o presso centri a carattere semiresidenziale, Servizi di supporto ai caregiver (familiari che assistono un loro congiunto ammalato e/o con disabilità), Servizi di trasporto e/o accompagnamento offerti da soggetti abilitati/autorizzati, Servizi di assistenza domiciliare e familiare per persone affette da disabilità a carico e non autosufficienti a carico, ad esclusione dei servizi già a carico della spesa pubblica, Servizi erogati da strutture per la riabilitazione autorizzate/accreditate, Supporto psicologico a favore del figlio con disabilità.

L’intervento regionale è finanziato con risorse del POR Sardegna FSE 2014-2020. E l'Agency sostiene le imprendtrici, libere professioniste, autonome e lavorartrici seguendo la sua mission di sviluppo dell'imprenditoria femminile nel territorio della Gallura.