Maker Island, ecco come il digitale cambia la nostra vita

Cento stand, tra cui quello del Cipnes Gallura. Dieci workshop sulla fabbricazione digitale. Venti Fab Lab. Trentadue talks. Maker Island - in programma a Olbia dal 16 al 18 ottobre - è questo: una grande rassegna sull’economia digitale, uno spazio aperto a tutti in cui vedere e capire il futuro prossimo. La fiera, per la prima volta in Sardegna, ha più di una mission. Una generale: far comprendere all’opinione pubblica l’importanza dei maker, professionisti - o “artisti”, “inventori”, come amano definirsi alcuni di loro - che stanno cambiando il modo di fabbricare gli oggetti della nostra vita quotidiana.  E una specifica: permettere agli artigiani del XXI secolo di entrare in contatto con le imprese che vogliono innovare i loro prodotti e trovare fonti di finanziamento per i loro progetti.Questi ultimi sono due obbiettivi per cui il Cipnes Gallura offre i servizi della sua Agency e lo strumento più indicato per la nascita di nuove aziende, l’agevolazione Resto al Sud. 

Vediamo di scoprire un po’ di cose su Maker Island. Si parte venerdì 16 ottobre al Museo Archeologico. Alle ore 11 c’è la conferenza di presentazione in cui interverrà Aldo Carta, direttore generale del Cipnes, l’ente pubblico per lo sviluppo sostenibile della Gallura che crede con convinzione nella promozione e nella diffusione della cultura dell’innovazione digitale.

L'economia del futuro a Olbia. Il Cipnes è partner del Fab Lab di Olbia, ideatore e organizzatore di Maker Island, un laboratorio che ospita nel distretto produttivo olbiese, un “Business Park”, o “Quartiere degli Affari”, in cui operano 537 aziende, producendo un fatturato di 750 milioni all’anno e con un’infrastrutturazione digitale - dalla presenza della banda ultralarga a quella del 5G - all’avanguardia in Italia. Numerosi sono anche i piani digitali avviati, dalla Piattaforma tecnologica Europa (Pte) a Insula, il programma regionale di internazionalizzazione dei prodotti agroalimentari d’eccellenza che si fonda anche sull’e-commerce. Partecipare a Maker Island è una scelta strategica, è la condivisone della mission di promozione e diffusione della cultura dell’innovazione digitale dal basso. 

Sempre venerdì, al pomeriggio, si partirà con il ricco programma di Maker Island. L’accesso è libero e gratuito in tutt’è tre i giorni della manifestazione (16-18 ottobre), dalle ore 14 alle ore 20. Gli ingressi rispettano la normativa sul Covid-19. In più, tutti gli eventi saranno trasmessi in streaming sulla pagina Facebook di Maker Island (Facebook.com/makerislandsardinia).

Le costruzioni digitali in diretta. I visitatori potranno vedere 100 stand di maker, scuole, aziende. Potranno assistere a 32 talks con maker, imprenditori, dirigenti aziendali, esperti di economia digitale, inventori. Potranno partecipare (registrandosi) a 10 workshop di fabbricazione digitale, spazi in cui i maker - con pc, stampanti 3D, laser - costruiranno in diretta gli oggetti. Perché questa è la loro vita: un maker - nella celebre definizione di Chris Anderson - è chiunque utilizzi strumenti digitali, come un pc, per sviluppare progetti e prototiparli da sé e li condivide online, collaborando con la comunità dei maker. 

Il racconto dell'inventore anti-Covid. Uno di loro, Cristian Fracassi, domenica racconterà esattamente che cosa vuol dire essere un maker e quali conseguenze ha il suo lavoro nella vita di tutti. Fracassi è infatti l’inventore della maschera Charlotte. Ha preso quella da sub di Decathlon. Ha tolto il boccaglio e l’ha sostituito con una valvola che ha progettato al pc e prodotto con la sua stampante 3D. E grazie a questa invenzione, la maschera è stata usata negli ospedali per avere più respiratori per curare i contagiati da Covid-19. Fracassi, poi, ha messo a disposizione (in open source) la sua invenzione, contribuendo a salvare numerose vite. 

L'aiuto del Cipnes per creare nuove aziende. Un esempio per tanti maker, le cui idee geniali, spesso, hanno però bisogno di risorse economiche per diventare realtà. Per questa mission, il Cipnes non solo ha aderito a Maker Island ma anche deciso di offrire un supporto operativo. L’Agency di sviluppo - dopo l’analisi del territorio (costituito di piccole medie aziende) e con lo scopo di promuovere la maker economy e la connessione con le aziende - offre agli artigiani digitali lo strumento migliore per la loro crescita, Resto al Sud, l’agevolazione che copre il 100% dell’investimento (50% a fondo perduto) degli under 46.

Oltre che nel suo stand, l’Agency spiegherà il suo lavoro con il proprio responsabile, Gian Paolo Saba, in uno talk in programma sabato dalle ore 15.30 alle ore 16. La novità è che, insieme a Saba, parlerà, in collegamento da remoto, Gian Marco Verachi, responsabile Responsabile Service Unit Resto al Sud di Invitalia, l’agenzia che cura le agevolazioni e di cui il Cipnes è ente accreditato.