Nuova sede della German Car a Olbia, una storia di riconversione industriale

German Car srl ha aperto la nuova concessionaria di auto del gruppo Volkswagen in via Maldive, nel distretto produttivo consortile del Cipnes Gallura. 

Per l’economia di Olbia c’è un doppio impatto positivo. German Car è una società solida, con sede principale a Sassari e operativa da 48 anni. I bilanci degli ultimi tre anni - 2018, 2019 e 2020 - confermano le grandi capacità manageriali e reputazioni della società: in media - e nonostante l’anno del lockdown totale - i ricavi sono stati superiori ai 30 milioni, con un Ebitda di quasi 1 milione, secondo i dati raccolti da Cerved.

Con l’investimento nella nuova sede, German Car assicura a Olbia una forte occupazione (sono una settantina i dipendenti totali della società) e al distretto produttivo consortile la presenza di una delle prime dieci concessionarie per ricavi della Sardegna, come indicano i dati Cerved.

Ma l’apertura della nuova struttura produce un grande risultato: il recupero di un’area industriale dismessa e nessun consumo di suolo. La linea strategica del consorzio industriale di Olbia è infatti quella di portare avanti la riconversione urbanistica e industriale del distretto produttivo, seguendo le indicazioni della legge 448 del 1998. 

La German Car ha infatti aperto la nuova concessionaria in un lotto precedentemente occupato da un’azienda ormai chiusa da anni. Una riconversione, appunto, come prima era successo nell’ex Palmera, solo per citare un esempio, e che proseguirà nelle altre aree o attività dismesse del distretto produttivo di Olbia. 

Qui il video della riconversione dell'area

Nessun capannone abbandonato, territorio intatto e offerta di spazi produttivi comunque garantita agli investitori. Con questa missione il consorzio di Olbia punta - anche con le prossime agevolazioni previste per la Zes (Zona economica speciale) - ad attirare a Olbia nuovi investimenti.

Qui come fare per acquisire i lotti a Olbia.

Quello del Cipnes Gallura è un indirizzo che il Consiglio di Stato, il massimo organo amministrativo, ha confermato corretto in più di una sentenza. 

“I Consorzi industriali hanno il potere di riacquistare, con l’esproprio, le aree consortili cedute per attività produttive in cui gli acquirenti non abbiano realizzato l’investimento entro cinque anni - hanno ribadito i giudici del Consiglio di Stato nelle sentenze di ottobre 2021 -. Possono anche riacquistare, sempre con l’esproprio, le aree in cui le attività siano cessate da più di tre anni”. 

Sentenza Consiiglio di Stato numero 7251 del 2021

Sentenza Consiglio di Stato numero 7436 del 2021