Il Polo strategico per l'innovazione e il trasferimento tecnologico di Olbia

L’Università di Sassari (proponente), il Cipnes Gallura, il consorzio universitario UniOlbia e il Comune di Olbia (partner) hanno chiesto al Governo di finanziare con i fondi del Pnrr, per importo di 16,6 milioni, la creazione a Olbia del “Polo Strategico per l’innovazione, il trasferimento tecnologico e lo sviluppo del territorio”. La struttura è programmata a Cala Saccaia, accanto alla Pte in fase di realizzazione, nell’area destinata a diventare il Parco scientifico di Olbia. L’obbiettivo strategico del Polo è quello di accompagnare le aziende di Olbia, della Gallura e del nord Sardegna nella transizione digitale, innovando beni, servizi, sistemi di produzione e distribuzione e marketing.

Che cosa è. Il trasferimento tecnologico è infatti il processo attraverso il quale conoscenze e tecnologie sviluppate da governi, università ed enti di ricerca sono rese accessibili alle imprese e ai professionisti. L'esempio più noto di trasferimento tecnologico è quello dello Stanford Research Park, costruito nel 1951 e dal quale è nata la Silicon Valley e le aziende tech più importanti al mondo.

Uniss. L’Università di Sassari, con le sue grandi competenze nell’innovazione, è il soggetto proponente del Polo. Uniss è infatti articolata in 10 Dipartimenti e oltre 40 centri di Ricerca interdisciplinari, con una specializzazione nell’agroindustria, un FabLab, un incubatore di impresa CubACt, uno dei tre Bic (Business Incubation Centre) della rete CERN e INFN). Grazie alla sua organizzazione, l’Università  di Sassari supporterà lo sviluppo del Polo per l’innovazione tecnologica, garantendo il funzionamento dei laboratori in cui avverrà la ricerca per l’innovazione. Dentro il Polo ci sono tre partner paritetici (UniOlbia, Comune di Olbia, Cipnes Gallura) che operano di concerto con Uniss.

Il consorzio universitario UniOlbia, che ha come obbiettivo quello di contribuire allo sviluppo innovativo e sostenibile di Olbia e della Gallura, promuovendo e diffondendo la cultura universitaria, favorendo e sviluppando la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico.

Il Comune di Olbia, soggetto consorziato del Cipnes Gallura e membro fondatore di UniOlbia, che sostiene con convinzione e fattivamente il processo di innovazione del tessuto imprenditoriale e sociale della città e opera per la promozione della destinazione.

Il Cipnes Gallura che, coerentemente con la missione dei consorzi industriali, creerà le condizioni perché le innovazioni passino velocemente dai laboratori alle fabbriche e agli uffici delle imprese di Olbia, della Gallura e, in generale, della Sardegna del nord.

Come funziona. Dentro il Polo verrà fatta la ricerca scientifica e tecnologica. Concretamente, nello stesso luogo, lavoreranno a stretto contatto professori, ricercatori, studenti, professionisti, ospiti internazionali. Sarà l’ecosistema in cui nasceranno le idee innovative da applicare alle fabbriche e al sistema produttivo. Il Polo seguirà le linee dell’Open Innovation, un processo attraverso il quale le istituzioni pubbliche, le imprese, le università e le persone collaborano insieme per co-creare il futuro, guidare i cambiamenti strutturali e lo sviluppo ben oltre la portata di ciò che qualsiasi organizzazione o persona potrebbe fare da sola.

  1. Il trasferimento delle conoscenze della ricerca tecnologica e scientifica avrà un preciso target: le micro, piccole e medie imprese, quelle che hanno meno risorse a disposizione per innovare i loro beni e servizi. È una funzione fondamentale per assicurare un futuro al sistema produttivo gallurese e sardo. Se in Italia le micro imprese (meno di 10 dipendenti) sono il 94,7% del totale, in provincia di Sassari sono il 96,3%. E solo la ricerca pubblica, come quella del Polo per l’innovazione tecnoligica di Olbia, può garantire loro i mezzi per diventare e restare competitive, ottimizzando le 3P: Prodotti, Processi e Persone.
  2. La mission strategica del Polo è quella di ridurre il gap digitale delle imprese e del territorio. La digitalizzazione consiste nell’introduzione dentro le fabbriche e negli uffici delle tecnologie abilitanti per l'impresa 4.0. Per produrre, vendere servizi, organizzare la logistica e la vendita oggi le imprese stanno adottando Industrial Internet of Things (l’internet delle cose, con la connessione di macchine intelligenti), Industrial Analytics (come i Big Data), Cloud Manufacturing, Advanced Automation (processi robotizzati), Additive Manufacturing (come le stampanti 3D), Advanced Human Machine Interface.

Nuove professioni. Sul fronte delle opportunità occupazionali e professionali, il Polo genererà e attrarrà capitale umano altamente qualificato. Le azioni saranno due. Primo: attività di “reskilling” e “upskilling” di manager pubblici e privati, imprenditori e lavoratori delle micro, piccole e medie imprese attive nei settori strategici per l’economia del territorio. Secondo: attività di attrazione e promozione di “dottorati di ricerca industriali” per valorizzare figure professionali di alto profilo scientifico.

  1. La domanda di finanziamento del Polo è stata inviata dall’Università di Sassari all’Agenzia per la coesione territoriale il 12 novembre. Tecnicamente è stata fatta l’adesione alla manifestazione di interesse per la candidatura di progetti volti a creare Ecosistemi dell'innovazione nel Mezzogiorno. I fondi, assicurati dal Pnrr, sono pari a 350 milioni di euro e sono interamente riservati a contesti urbani marginalizzati delle regioni meridionali. Il Polo strategico per l’innovazione di Olbia ha chiesto 16,6 milioni.

Bando Ministro per il Sud e la Coesione territoriale

Manifestazione di interesse di UNISS e partner