Perché la tecnologia aerospaziale farà crescere Olbia

Il Festival dell’Aerospazio di Olbia (11-12 maggio) ha avuto molti meriti. Il più rilevante, forse, è quello di aver fatto conoscere al grande pubblico un settore, quello dell’industria aerospaziale, in cui l’Italia è un player a livello mondiale, la Sardegna sta giocando un ruolo non trascurabile (e non solo per l’Einstein Telescope) e Olbia, con il suo sistema universitario, può rappresentare una destinazione felice per imprese, ricercatori e studenti. 

E proprio per la sua carica altamente innovativa, sia a livello economico che sociale, il Cipnes Gallura ha sostenuto con convinzione il Festival dell’Aerospazio, un evento che ha attirato a Olbia i dirigenti delle più grandi aziende italiane della new space economy (Thales Alenia Space Italia, Avio e Telespazio); termine, quello di new space economy, più volte usato da un grande investitore, Gianluca Dettori, che ha raccontato nel migliore dei modi questa straordinaria industria. 

I dibattiti ricchi di contenuti, informazioni, idee sono stati utilissimi, soprattutto per i numerosi studenti di Olbia presenti nella due giorni del Festival al Museo Archeologico di Olbia. Perché loro - e tutti - hanno meglio compreso che la new space economy non è qualcosa che arriverà chissà quando e chissà dove: è già qui, è nella vita di tutti i giorni. 

Marilisa Pischedda, presidente di Astec e organizzatrice del Festival, ha spiegato come gli strumenti della space economy possano essere utilizzati - e come lo già lo siano, per la verità - dalla nautica, uno dei settori strategici per l’economia di Olbia e della Gallura. 

Tutti i relatori hanno portato numerosi altri esempi. I dirigenti Thales Alenia Space Italia, Avio e Telespazio hanno illustrato come l’Italia sia altamente competitiva in più settori.

Gianluca Dettori ha spiegato come, grazie alla tecnologia satellitare, si possa curare un campo senza mai metterci piede. E come un razzo possa essere spedito in orbita ormai con relativamente pochi soldi, senza per forza essere Jef Bezos di Amazon o Elon Musk di Tesla, i due multimiliardari che stanno investendo nello spazio.

Aldo Carta, direttore generale del Cipnes Gallura, citando proprio la straordinaria rilevanza degli investimenti in questo campo, ora appunto anche dei colossi privati e non più solo degli Stati, ha detto che per Olbia è un’occasione di riflessione utilissima. E anche uno spazio - in questo caso, letteralmente - in cui la città deve vedere un futuro. 

Anche perché al Festival Gavino Mariotti, rettore dell’Università di Sassari, ha fatto un annuncio di grandissima importanza: Olbia avrò un Dipartimento (le Facoltà di un tempo) in Innovazione tecnologica. Un Dipartimento - con un conseguente corso di laurea organizzato da Uniss con il Polo Universitario di Olbia (UniOlbia) - altamente innovativo per l’economia e attrattivo per le nuove generazione. 

Un Dipartimento che lavorerà in sinergia con il Polo per l’Innovazione, lo spazio finanziato dal Pnrr (presto arriverà la comunicazione ufficiale) e sostenuto da Uniss come capofila, UniOlbia, Cipnes e Comune di Olbia.

È una visione troppo avveniristica? No. Al contrario, Olbia è già avanti: ci sono gli artigiani digitali che lavorano in silenzio, sostenuti da Olbi@ in Lab.

E ci sono le imprese della new space economy che operano già a Olbia, come è emerso dal Festival. Per esempio la Mr8 Smart e Solutions, che è specializzata nello sviluppo di prodotti in ambito aerospaziale e industriale.  

E poi, in Sardegna, c’è NurjanaTech. E c’è Nomea Sistemi. Tutte società che, insieme a molte altre, partecipano al Distretto Aerospaziale della Sardegna (Dass), in cui sono presenti anche le università di Sassari e Cagliari. 

Il Distretto Aerospaziale della Sardegna si occupa di numerosi settori: qui l’elenco. E coordina tre progetti: questo l’elenco. Una realtà affascinante per le nuove generazioni. 

Quelle di Olbia sono state incoraggiate dalla “lezione” di Paolo Nespoli, che ha vissuto nello spazio per 313 giorni, 2 ore e 36 minuti e ha invitato i giovani a credere in questo futuro. 

Non un appello che cadrà nel vuoto. Proprio in quei giorni quattro studentesse del liceo Scientifico di Olbia hanno vinto, per la Sardegna, il Premio per l’editoria scientifica Asimov 2023, promosso dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Segno che Olbia ci sono i giusti talenti scientifici.