Così Resto al Sud fa nascere nuovi imprenditori

Maker Island di Olbia, la fiera degli artigiani digitali, è stata una grande vetrina sul futuro dell’economia e dell’innovazione. Il Cipnes Gallura vi ha aderito convintamente e con proposte operative, tra cui quella per l'illustrazione dei finanziamenti per i maker. Ne ha parlato Giampaolo Saba, responsabile Agency per lo sviluppo territoriale Invest in Gallura, nel suo intervento al Museo Archeologico.

 “Ringraziamo il Fab Lab di Olbia che ci ha dato l’opportunità di presentare il ruolo del Cipnes nel territorio per la promozione della Maker economy. Quando abbiamo deciso di supportare Maker Island, ci siamo chiesti quale potesse essere il ruolo strategico e operativo del Cipnes per celebrare la cultura dei maker e la Maker economy. La risposta ènel motto che il Cipnes, attraverso la sua Agency di sviluppo territoriale Invest in Gallura, ha scelto: “diamo forma alle tue idee”.

Tutto nasce quando ho letto un’intervista a un maker molto noto in Italia. Alla domanda “che cosa è un maker?”, la sua riposta è stata: “il maker è un artista, un costruttore, colui che utilizza la tecnologia come fosse un scalpello utile a scolpire le proprie idee”. E' quello che facciamo.

Il Cipnes, attraverso l’Agency di sviluppo territoriale Invest in Gallura, si sente molto vicino ai maker per un motivo molto semplice: vanta un rapporto prossimità con il tessuto produttivo delle piccole e medie imprese, che spesso sono sottocapitalizzate e non hanno al proprio interno le risorse finanziarie e umane per accedere con una certa facilità allo strumento dell’innovazione, uno strumento utile per innovare i processi produttivi, i servizi e i prodotti su cui si fonda la Maker economy e l’attività dei Fab Lab.

E allora, che cosa può fare il Cipnes per il territorio? Prima di tutto mettere in relazione il mondo dei Fab Lab con le Pmi che hanno intrapreso o vogliono intraprende percorsi evolutivi verso la digitalizzazione e l'innovazione dei propri modelli di business. Ma il Cipnes può anche aiutare, sempre con l’Agency di sviluppo territoriale Invest in Gallura, anche tutte le piccole realtà imprenditoriali che vogliono avvicinarsi all’innovazione, soprattutto a quella aperta, condivisa, all’integrazione di saperi, con la creazione di un network che mette in relazione due comunità, la comunità produttiva e quella istituzionale, quella delle entità regionali, statali, europee che sono preposte alla elaborazione e attivazione delle policy di sviluppo e delle misure di incentivazione e agevolazione con prodotti specialisti e qualificati.

In questo ottica abbiamo rapporto privilegiato con l’agenzia Invitalia, che da 12 mesi rappresentiamo nel nord Sardegna, come ente accreditato, per la misura agevolativa Resto al Sud, destinata agli under 46 con intendono aprire un’attività in Sardegna e che copre il 100 dell’investimento, con un 50% a fondo perduto.

Sentiamo l’importanza del ruolo perché il Cipnes non si limita infatti alla promozione e divulgazione della misura, ma svolge una parte attiva nel processo di declinazione su base territoriale di un programma nazionale volto a rilanciare l’imprenditoria nel mezzogiorno d’Italia. Quindi questo significa far emergere dal basso nuove idee, nuove intelligenze, nuove opportunità occupazionali.

In questo senso, attraverso l’Agency di sviluppo territoriale Invest in Gallura, supportiamo la nascita di nuove iniziative imprenditoriali, accompagnando i soggetti in tutte le fasi del processo: primo orientamento, studi di fattibilità, sviluppo delle idee imprenditoriali, facilitazione e interconnessione con il sistema bancario convenzionato con Invitalia. Facciamo un’importante attività di promozione della cultura di impresa e di selezioni delle idee e dei progetti.

E’ notizia di questi giorni che attraverso Resto al Sud è stata approvata e finanziata l’idea di chi, nelle fasi iniziali, si è avvalso dei nostri servizi per la realizzazione di una print farm. Questo rappresenta un segno tangibile che con la misura si possono implementare e attivare le tecnologie abilitanti del piano Impresa 4.0 come la manifattura digitale”.