Il porto di Olbia supera i 3 milioni di passeggeri nel 2022

Nel porto di Olbia sono transitati 3 milioni 062 mila passeggeri nel 2022, il 61.3% di tutta la Sardegna. C’è stato un aumento del 20% sul 2021, quando i passeggeri furono 2 milioni 550 mila. Di fatto, Olbia ha recuperato i numeri prima del Covid (nel 2019 i passeggeri furono 3 milioni 121 mila) e si conferma il primo porto passeggeri sui traghetti non solo della Sardegna ma dell’Italia. 

Il dato emere dai dati diffusi oggi dall’Autorità di Sistema del mare di Sardegna - rielaborati dal Cipnes Gallura con le fonti di Assoporti - e secondo i quali i passeggeri totali della Sardegna sono stati 4.992.984 (+0,02% sul 2019, quando furono 4.991.759). 

L’Autorità di Sistema del mare di Sardegna spiega in una nota il "traffico passeggeri del 2022, sommando i volumi movimentati nei principali porti commerciali (Cagliari, Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci ed Arbatax), registra un più 22 per cento rispetto al 2021 (anno di netta ripresa), con numeri prossimi ai 5 milioni di unità. In risalita anche il traffico delle rotte inferiori alle 20 miglia (Santa Teresa e Portovesme), che si attestano a poco meno di 826 mila passeggeri, per un più 21 % sull’anno precedente (sul dato influisce la chiusura di un mese dello scalo di Santa Teresa per interventi di ripristino delle banchine)".

Rispetto al 2019, periodo pre-covid, il 2022 segna un + 0,02 per cento sui traffici passeggeri di linea, mentre resta ancora negativo – meno 27 per cento – su quelli per le isole di Carloforte e Corsica (nel 2021 era pari a – 40 %). 

“I numeri registrati nel 2022 ufficializzano, almeno sul versante dei traffici passeggeri, il superamento del record 2019 e la definitiva uscita da un biennio di crisi sanitaria mondiale senza precedenti – dice Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Un bilancio incoraggiante, quello appena stilato, frutto di un lavoro costante e sinergico di tutto il cluster portuale, che ha visto tutti gli scali del Sistema resistere con determinazione alle sferzate della crisi ed operare con profonda dedizione e professionalità, nonostante le restrizioni dettate dai protocolli per il contenimento del contagio che, è bene ricordare, hanno inciso anche per la prima parte del 2022".

"Scriviamo, quindi, una nuova pagina, mantenendo, però, una certa prudenza dettata, questa volta, dalla nuova crisi mondiale generata dal conflitto russo – ucraino e, di conseguenza, dall’incremento dei costi energetici e di trasporto che, nel 2022, hanno intaccato la movimentazione delle merci su gommato - prosegue Deiana -. Anche in questo caso, i porti di sistema opereranno in regime di massima efficienza, aprendo a nuove sfide di mercato e mantenendo sempre viva l’attenzione sul settore dei contenitori che, alla luce dei piccoli segnali positivi sull’operatività dell’anno appena concluso, necessita di quel salto decisivo al quale, da anni, lavoriamo incessantemente, creando sempre nuove condizioni di attrattività commerciale, finanziaria ed operativa: dalle Zes, alla Zona Franca Doganale, fino all’Agenzia per il Lavoro Portuale del Transhipment”.