Che cosa è il biometano (e perché piace a chi ama l'ambiente)

Il biometano è una fonte di energia rinnovabile ed è strategico per il potenziamento dell’economia circolare. È fondamentale per il Pnnr e per il Green Deal Europeo verso la riduzione di gas serra del 55% entro il 2030. 

L’energia verde prodotta dai rifiuti organici - come avverrà dal 2026 a Olbia con il biodigestore del Cipnes Gallura - è inserito nel Pnrr nella Missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, nella Componente “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”. 

L’obiettivo del Pnnr è quello di sostenere gli investimenti per la realizzazione di nuovi impianti di produzione di biometano.

Con il decreto ministeriale del 15 settembre 2022, il Governo Draghi ha avviato le gare per un investimento totale di 1,92 miliardi. 

Qual è l’obiettivo del Pnrr

“Migliorare l’utilizzo del biometano, una fonte di energia rinnovabile che si ottiene da biomasse agricole (colture dedicate, scarti agricoli e organici) o agroindustriali (scarti della lavorazione della filiera alimentare) - spiega il Governo nel sito italiadomani.gov.it dedicato al Pnrr -. L’obiettivo è di migliorare di 2,3 miliardi di metri cubi la produzione di biometano, che permetterebbe di ridurre l’utilizzo dei gas a effetto serra dell'80% e oltre.

Quali sono i benefici dell’utilizzo del biometano

"Lo sviluppo del biometano, ottenuto massimizzando il recupero energetico dei residui organici, è strategico per il potenziamento dell’economia circolare basata sul riutilizzo ed è un elemento rilevante per il raggiungimento dei target europei di decarbonizzazione” spiega sempre il Governo.

Perché è importante per le reti del gas?

"C’è la riduzione dei gas serra. Se veicolato nella rete gas, il biometano può contribuire al raggiungimento dei target al 2030 con un risparmio complessivo di gas a effetto serra, rispetto al ciclo vita del metano fossile, tra l'80 e l'85 per cento” spiega ancora il Governo. 

Chi ama l'ambiente vuole il biometano

Le principali associazioni ambientaliste italiane e internazionali sostengono con convinzione l'uso del biometano come fonte verso la transizione energetica al 2030. Una fonte pulita, che rafforza l'economia circolare.

Legambiente

Per Legambiente, il biometano è fondamentale. “La produzione del biometano è una grande opportunità per l’economia circolare e per la lotta alla crisi climatica nel nostro Paese. Lo sviluppo degli impianti a biometano è fondamentale e comporta notevoli vantaggi ambientali” scrive Legambiente sul suo sito.

“Decarbonizzazione, ottimizzazione di differenziata e scarti agroalimentari, riduzione del problema degli spandimenti: tutti i vantaggi del biocombustibile a km zero - scrive l’associazione ambientalista sempre sul suo sito -. Le tecnologie ormai consolidate minimizzano tutte le questioni sollevate, a partire da odori sgradevoli, e non producono batteri patogeni”.  

“La digestione anaerobica per produrre biometano e compost di qualità – dice il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – è un processo che comporta notevoli vantaggi su diversi fronti: permette la chiusura del ciclo di frazione organica differenziata, sottoprodotti agroalimentari, reflui zootecnici e fanghi di depurazione; garantisce la restituzione del carbonio al suolo per fermare i processi di desertificazione; produce energia rinnovabile, decarbonizza i trasporti, combatte l’inquinamento atmosferico e la crisi climatica”. ▶️ La posizione di Legambiente

Greenpeace

Anche Greenpeace sostiene il biometano. Nel suo sito ufficiale, elenca "10 proposte per liberarci dal gas".

Fra queste, l’associazione mette al numero 5 il biometano: “ Sviluppare la produzione di biometano da FORSU, scarti agricoli, fanghi di depurazione e reflui zootecnici, programmando parallelamente una riduzione dei capi allevati e senza entrare in competizione con l’uso di terreni per la produzione di cibo”. ▶️ La posizione di Greenpeace

WWF

Il WWF ha pubblicato il suo decalogo: “10 proposte per liberare l’Italia dal Gas”.

Fra le proposte principali, al numero 5 c’è l’utilizzo del biometano: “Sviluppare la produzione di biometano da FORSU, scarti agricoli, fanghi di depurazione e reflui zootecnici, programmando parallelamente una riduzione dei capi allevati e senza entrare in competizione con l’uso di terreni per la produzione di cibo”. ▶️ La posizione del WWF

Mission 2026

L’obiettivo del Pnrr è quello di arrivare a produrre 2,3 miliardi di metri cubi di biometano entro giugno 2026. Il biodigestore del Cipnes contribuirà a questo obiettivo con la produzione di 3 milioni di metri cubi all'anno, il 40% in più del fabbisogno degli utenti di Olbia allacciati alla rete del metano. ▶️ Come sarà il biodigestore di Olbia