Kindalu, una storia di successo per Cipnes e Resto al Sud

Maker Faire Sardinia a Olbia - la fiera degli artigiani digitali, dei creatori, degli imprenditori innovativi - è stata come una macchina del tempo: visitandola, si è fatto un salto nel futuro. Lontano e in molti casi prossimo. Perché stato possibile ammirare oggetti iper-tecno che, già da subito, fanno parte della nostra quotidianità.

Perché la tecnologia – da capire e da sfruttare sempre di più - è il futuro. E perché Olbia, la città del futuro, si sta attrezzando per essere sempre più accogliente con gli innovatori.

Il Cipnes Gallura, l’ente chiamato a creare e sostenere lo sviluppo economico del territorio, è stato dunque entusiasta di appoggiare lo sforzo di Maker Faire Sardinia, pensato e allestito dal Fab Lab di Olbia, ospitato nel distretto produttivo consortile di Olbia.

Ed è stato orgoglioso, con la sua Agency, di aver visto la partecipazione di un giovane creatore che ha aiutato con convinzione: Daniele Schintu, creatore di Kindalu, che per la sua impresa ha ottenuto i fondi del Resto al Sud.

Daniele Schirru, di Tula, ha costituito una startup innovativa, Kindalu, che si occupa di stampa in 3D.

Kindalu – come spiega il sito – nasce come startup focalizzata sulla progettazione produzione di prodotti principalmente attraverso la stampa 3D.

Il prodotto principale della startup è il Kindalu, un dispositivo per il riavvolgimento rapido dei cavi. Kindalu – spiega il fondatore - evita nodi, aggroviglimenti, perdite di tempo e si adatta alla maggior parte dei cavi sul mercato.

Che cosa vuol dire kindalu? In sardo è “su ghindalu”, arcolaio in italiano, uno strumento utilizzato per dipanare le matasse. In gallurese – secondo la ricerca di Alessandro Giovanni Battaglia - chindalu indica sempre l’arcolaio che dipana la matassa della lana ma è anche una delle tante parole galluresi che derivano dal greco (in questo caso dal verbo greco κυλινδέω (kulindéō, “far girare”).

Origini linguistiche a parte, Kindalu è una startup che non si limita a produrre l’avvolgimento dei cavi ma, come è scritto nel sito, “è al tuo fianco se desideri creare, prototipare o riprodurre oggetti funzionali, dimostrativi o di design”.

Per esempio si rivolge ad architetto, designer e studente che hanno bisogno di un plastico per i loro progetti. “I nostri servizi aziendali spaziano dalla progettazione, alla realizzazione di prototipi con l'ausilio della stampa 3D – spiega la società -. Possiamo supportare il tuo progetto rendendelo fedele alla tua idea e funzionale in ogni sua caratteristica".

Kindalu è innovativa ma anche sostenibile: tutti i suoi prodotti vengono realizzati in bioplastica e plastica riciclata. Per esempio viene usato il PolyTerra™ PLA della Polymaker, un materiale biologico.

Con l’Agency di sviluppo territoriale, il Cipnes Gallura ha aiutato Daniele Schirru fin dall’inizio, costruendo insieme a lui l’idea di business e – soprattutto – aiutandolo a farla finanziare con la misura Resto al Sud, che copre il 100% dell’investimento degli under 46 della Sardegna (50% a fondo perduto, 50% a tasso agevolato).

Quella di Daniele è una delle tante storie imprenditoriali sostenute dal Cipnes a Olbia e in Gallura. Vedere un’idea nascere e svilupparsi è una bella soddisfazione per il consorzio industriale, che con l’Agency è l’ente accreditato da Invitalia per la misura Resto al Sud.

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