Nautica della Sardegna in forte crescita nel 2022 (report di Uniss)

Il settore della nautica della Sardegna - cantieristica navale e portuali turistica - è uno dei più importanti per l’economia regionale. Ha subito i forti contraccolpi dalla pandemia, ma nel 2021 ha registrato una ripresa più forte della media italiana, stimata tra il 10 e il 40% rispetto ai due anni precedenti. E sempre nel 2021 le aziende hanno fatto investimenti sia nelle nuove tecnologie che nel personale e hanno avviato, seppure debolmente, politiche per l’ecosostenibilità, ritenuta la chiave strategica per il futuro. Nei primi mesi del 2022, invece, si è avuto un sensazionale aumento delle assunzioni rispetto al 2012 (+175%). Sono i primi risultati di un’indagine condotta dal Gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università di Sassari e dal Cipnes Gallura e presentata oggi alla Fiera nautica di Sardegna di Olbia. Qui una sintesi.
 
La Sardegna leader della nautica. La nautica nel suo complesso, considerando la cantieristica e le attività portuali turistiche, rappresenta una filiera di importanza rilevante per l’economia regionale, strategicamente connessa al mercato turistico. La Sardegna è la seconda regione italiana per numero di porti attivi (118) preceduta solo dalla Sicilia e la prima per numero di posti barca disponibili. Il report analizza due settori: la cantieristica navale e la gestione dei porti turistici.
 
I numeri della cantieristica navale. Raccoglie oltre 1.600 imprese. Di queste, 587 sono localizzate in Gallura, la quale conferma la sua centralità nel contesto regionale. In linea con la tradizione imprenditoriale italiana, il settore è dominato da imprese individuali le quali rappresentano il 46% dell’intero cluster.  La ridotta dimensione emerge anche dall’osservazione dell’aspetto occupazionale. Le aziende osservate, infatti, impiegano una media di 6 addetti. Nelle prime 20 imprese per dimensione opera il 53% degli addetti rilevati nella filiera.
 
I numeri della portuali turistica. Il settore portuale aggrega 211 aziende nel territorio regionale, di queste oltre la metà svolge la propria attività nel territorio gallurese. Il settore ha una distribuzione per forma giuridica diversa rispetto al precedente. La natura dell’attività, infatti, limita la presenza delle imprese individuali al 20%. Le imprese di capitali, Spa e Srl, sono oltre il 50%. Le aziende del settore portuale presentano un profilo dimensionale eterogeneo, con una media di addetti di 5.79.
 
Un'analisi economico finanziaria. L’analisi economico-finanziaria dei due settori è stata guidata dalla volontà di identificare un adeguato punto di equilibrio fra la volontà di rappresentare nel suo complesso i due sottosettori della cantieristica navale e della portuali turistica e la possibilità di accedere a dati oggettivi, comparabili ed omogenei. Il punto di equilibrio è stato individuato nell’utilizzo dei dati economico-finanziari (per gli esercizi 2019 e 2020) estratti dai bilanci di esercizio depositati dalle aziende. L’analisi è stata svolta su un campione di 571 aziende sarde per cantieristica navale e utilizzando i dati di 10.408 aziende italiane quale benchmark, mentre sono 124 le aziende sarde e 1.452 le aziende italiane della portualità turistica.

Analisi cantieristica navale. Per quel che attiene al fatturato medio, il trend nel biennio 2019-2020 attesta una decrescita a livello nazionale (-12,86%), e la Sardegna – e la zona della Gallura nel dettaglio – non possono che assecondare questo andamento (-18,1% e -38,63% rispettivamente).
 
Analisi portualità turistica. Le aziende hanno visto ridursi, in media, il loro fatturato di oltre il 10% rispetto al 2019 con variazioni analoghe fra il campione di aziende nazionale (-11,3%) e regionale (-12,1%).
 
Nel 2021 la Sardegna in ripresa più della media. La Sardegna, in linea con il contesto nazionale, conferma i dati negativi del 2020 rispetto al 2019, con evidenza di uno stop a seguito di un quinquennio di crescita consolidata, ma con una capacità di ripresa superiore alla media nazionale. Infatti, nel 2021, secondo uno studio di Assonautica, il comparto ha registrato una crescita tra il 10% ed il 40% rispetto ai due anni precedenti
 
Aumentano i debiti per investimenti. Le imprese, sia piccole e medie che individuali, devono gran parte della loro vitalità alla tendenziale disponibilità a investire  e alla costante ricerca di personale specializzato per le lavorazioni strategiche per l’intero comparto. Questa visione è confermata dall’ aumento dei debiti a medio lungo termine per possibili nuovi investimenti, consistenze patrimoniali e marginalità positive a dimostrazione di una costante valorizzazione delle attività realizzate, soprattutto nell’ambito del sistema economico territoriale a vocazione turistica.
 
La ripresa dei porti turistici. I dati confermano questa tendenza a valorizzare il pesonale. Mostrando infatti che i porti turistici della Sardegna nel 2020 hanno registrato rispetto al 2019 un decremento medio degli utili (-153,95%), così come dei costi in ricerca e pubblicità (-100%), del personale (-9,13%) e della redditività delle vendite (-31,48%), ma un incremento nel numero medio dei dipendenti (+3,29%).
 
La Gallura dei porti turistici. Sempre più diportisti, infatti, fanno tappa nelle coste della regione, mostrando una preferenza per la parte nord-orientale, in cui sono presenti il 43,48% dei porti di tutta la Sardegna, il maggior numero di posti barca dell’Isola ed il 66% dei posti di maxi-yacht e giga-yacht.
 
La cantieristica investe in pubblicità. Per quanto riguarda la filiera della cantieristica, in Sardegna c’è stato un decremento nel numero medio dei dipendenti aziendali (-9,92%), negli utili aziendali (-42,50%), nei costi del personale (-
21,34%) e nella redditività delle vendite (-9,70%), ma, pur con le riserve espresse in precedenza, un incremento medio nei costi di ricerca e pubblicità (+226,38%).
 
La sostenibilità come chiave del futuro. Da un’indagine realizzata nel marzo 20227 su un campione di oltre 300 aziende operanti nei settori della cantieristica navale e della portuali turistica della Sardegna emerge
che un numero sempre maggiore di imprese sono consapevoli dell’importanza strategica della sostenibilità quale leva competitiva (98,31%) anche se, allo stato attuale, il percorso verso l’implementazione di pratiche sostenibili (il 17,54% sostiene di non aver implementato mai delle pratiche sostenibili nella propria azienda) e acquisizione di certificazioni ambientali (il 40,35% dei rispondenti dichiara di non aver mai ottenuto una certificazione ambientale) risulta essere lungo ed impegnativo.
 
Internet della Cose per produrre energia. Tenuto conto dei dati osservati, emerge che la competitività futura si baserà in misura crescente sull’innovazione trasversale a più settori. È il caso, ad esempio, delle innovazioni proposte nella
dimensione IoT (Internet of Things), che, grazie alla costante ricerca e prototipazione da parte di centri di ricerca pubblici e privati, consentiranno di sviluppare una tecnologia per la produzione di energia 100% green grazie a un ormeggio intelligente che, catturata l’energia del moto ondoso, la trasformerà in energia elettrica.
 
In netto aumento le assunzioni nella nautica. Per quanto riguarda l’occupazione, tra il 2012 ed il 2022, secondo uno studio dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro dell’Aspal, si nota un costante incremento delle assunzioni nel comparto nautico, con una significativa crescita degli occupati nell’ambito del turismo nautico (+175% rispetto al 2012), della manifattura e subfornitura (+7,35%), nella produzione cantieristica e nautica (+127,4) e nel commercio (+14,85%) e un decremento nei servizi di manutenzione, riparazione e refit (-5,79%).

Report nautica dell'Università di Sassari