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La produzione di energia rinnovabile del Cipnes


La creazione di un distretto produttivo ecosostenibile è uno dei progetti strategici del Cipnes Gallura. La transizione energetica, il passaggio dall'uso di fonti energetiche non rinnovabili a fonti rinnovabili, è un processo che il Cipnes Gallura ha avviato con convinzione e decisione da anni, mettendosi all’avanguardia in Sardegna e in Italia per la riconversione verso l’economia sostenibile.

Per raggiungere questo obbiettivo, a Olbia sono stati realizzati e programmati tre grandi progetti: due campi fotovoltaici nella piattaforma di trattamento dei rifiuti a Spiritu Santu; la riconversione della discarica di Spiritu Santu a Olbia con la costruzione di un impianto di biodigestione per la produzione di biometano; la creazione di una pista ciclabile e running con copertura fotovoltaica.

Con l'installazione di impianti per la produzione di energia pulita e l’elaborazione di progetti per l'incremento dell'efficienza energetica, il Cipnes intende diventare un punto di riferimento nella produzione ed erogazione di energia da fonti rinnovabili a beneficio di aziende, istituzioni e soggetti (pubblici e privati), salvaguardando così l’ambiente e creando nuove opportunità di lavoro in un settore in continua espansione.

Tra i progetti già realizzati dal Cipnes c’è il campo fotovoltaico da 1000 kWp a copertura e ripristino funzionale della discarica consortile di Spiritu Santu. L’impianto, che si estende su una superficie di circa 40 mila metri quadri, è inserito in un contesto degradato e, di fatto, senza particolare pregio ambientale per il quale, coerentemente con quanto previsto dalla pianificazione energetica regionale e dal Piano Paesaggistico Regionale, l’utilizzo ai fini della produzione di energia pulita risulta la scelta migliore in termini sia ambientali sia economici.

La produzione stimata annuale si aggira intorno al 1,1 Gwh, l’equivalente del fabbisogno annuale di energia di 1000 persone, per un ricavo complessivo stimato per l’intera vita economica in 8 milioni di euro.

La riconversione produttiva e la ricomposizione ambientale è alla base anche del secondo grande campo fotovoltaico da 1.1 Gwh annui, costruito dal Cipnes all’interno di una cava dismessa di proprietà in località Azza Ruja. L’impianto si estende per una superficie complessiva pari a circa 20 mila metri quadri. La produzione stimata annuale si aggira intorno al 1,2 Gwh, l’equivalente del fabbisogno annuale di energia di 1100 persone, per un ricavo complessivo stimato per l’intera vita economica di 8 milioni di euro. Il Cipnes ha messo in funzione altri tre impianti, di cui uno al depuratore di Cala Saccaia.

La produzione di energia dagli impianti fotovoltaici del Cipnes è stata di 2 milioni 165 mila kWh nel 2020. La produzione maggiore è stata quella dell'impianto di Azza Ruja (oltre 1 milione di kWh), seguito da quello di Spiritu Santu (quasi 1 milione di kWh). 

E’ in fase autorizzativa un impianto di “digestione anaerobica”, sempre a Spiritu Santu, per la produzione di biometano dal trattamento dei rifiuti urbani organici e speciali differenziati non pericolosi trattati nella struttura di compostaggio consortile. Il biogas verrà trattato per conseguire la qualità del biometano ed essere così immesso nella rete cittadina del gas naturale per la distribuzione nell’area urbana, nel distretto produttivo di Olbia e in prospettiva anche a servizio del polo sanitario e di ricerca del Mater Olbia.

È in fase di realizzazione la pista ciclabile e running con copertura fotovoltaica. La pista – che sarà interconnessa con quella progetta dal Comune di Olbia - partirà in via Indonesia (dove oggi c’è il McDonald’s) e poi si snoderà in via Guinea, sulla provinciale 82 (la via principale del distretto produttivo), in via Armenia e via Eritrea (all’altezza del Pozzo Sacro), in direzione della spiaggia di Pittulongu.

Il percorso – lungo 3,5 chilometri e largo 4 metri - verrà coperto da 18.000 metri quadri di pannelli fotovoltaici colorati, composti da 7296 moduli con una potenza di 270 Wp ciascuno. La potenza complessiva sarà di di quasi 2 MWp suddivisi in tre punti differenti di connessione: il primo (1821 pannelli, pari a 492,48 kW) vicino al potabilizzatore; il secondo (3648 pannelli, 984,96 kW) nella zona del depuratore e il terzo (1824 pannelli. 492,48 Kw) nella sede del Cipnes Gallura. La pista sarà riservata sia a chi vuole correre o camminare, sia a chi vuole andare in bicicletta.

Sono previste delle stazioni per il bike sharing (condivisione della bicicletta), uno strumento di mobilità sostenibile a disposizione delle amministrazioni pubbliche che intendono sostenere l’utilizzo dei mezzi pubblici di trasporto. Nelle stazioni saranno collocate le biciclette elettriche dopo l’utilizzo, per la ricarica delle batterie. Le bici saranno bloccate o saranno utilizzabili con una chiave o con una tessera magnetica. Il servizio dunque non è usufruibile da tutti ma richiede una registrazione. Sarà interconnessa alla pista ciclabile comunale e si snoderà partendo dall’ingresso periurbano del distretto industriale consortile di Olbia verso la litoranea della zona industriale in direzione di Golfo Aranci e della spiaggia di Pittulongu.

Il percorso avrà una lunghezza di 3,5 km e una larghezza di 4 mt e verrà coperto da 18.000 mq di pannelli fotovoltaici. L’impianto fotovoltaico posizionato su pensiline di copertura avrà una potenza di circa 2 MWp.

L’opera, finanziata dal fondo Jessica dell’Unione Europea con un mutuo ventennale di 5 milioni di euro a tasso zero e rimborsabile con il risparmio energetico, ha ottenuto l’Autorizzazione Unica per la realizzazione dall’assessorato regionale all’Industria. La nuova infrastruttura fornisce importanti vantaggi per la collettività e il sistema economico. I pannelli fotovoltaici produrranno energia a impatto ambientale zero e riqualificheranno esteticamente il distretto produttivo di Olbia.

L’energia prodotta consentirà al Cipnes di diminuire notevolmente la bolletta energetica consortile che in questi anni ha fatto registrare significativi aumenti di spesa sia a causa dei maggiori costi degli idrocarburi, sia per l’incremento dei consumi dovuti a nuove implementazioni di servizi nelle varie fasi di gestione degli impianti e delle infrastrutture consortili.