Aggiudicati i lavori per la costruzione del biodigestore di Olbia
L’appalto per la progettazione e realizzazione a Spiritu Santu dell'impianto di trattamento anaerobico-aerobico dei rifiuti organici è stato aggiudicato alla Secit Srl, società del gruppo Gesenu, una primaria holding ambientale con ricavi di oltre 305 milioni di euro.
L'investimento del Cipnes Gallura per il biodigestore, pari a 21 milioni di euro, è coperto con un contributo in conto capitale del 40% dei fondi Pnnr e con gli incentivi del Gse per la produzione di biometano: le due misure porteranno al consorzio industriale risorse per 32,7 milioni in 15 anni.
Il nuovo impianto - il primo del genere in Sardegna - produrrà biogas, che sarà trasformato in biometano e immesso in questa forma nella rete del gas di Olbia entro il primo semestre 2026.
La produzione di biometano, pari a 3 milioni di metri cubi l'anno, sarà superiore del 40% rispetto al fabbisogno cittadino, con il surplus destinato alle aziende del distretto produttivo consortile di Olbia, che diventerà uno dei primi in Europa alimentato con biometano.
Come funziona il biodigestore
Il processo del biodigestore di Olbia è semplice e sostenibile. Le sue fasi sono tre:
- I rifiuti organici domestici vengono smaltiti attraverso la raccolta differenziata.
- Questi rifiuti vengono successivamente trattati nel biodigestore, un sistema avanzato che, senza emissioni odorose, li trasforma in biometano.
- Il biometano prodotto viene distribuito nella rete del gas cittadina, alimentando le case di Olbia.
Grazie a questo ciclo virtuoso, i cittadini non solo smaltiscono i loro rifiuti in maniera ecologica, ma partecipano attivamente alla produzione di energia pulita, con un beneficio economico a lungo termine.
Capacità del biodigestore
Il biodigestore avrà una capacità complessiva di 40.000 tonnellate di rifiuti organici all'anno, provenienti dai comuni di Olbia, Arzachena, Berchidda, Budoni, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Padru e San Teodoro. La distribuzione delle matrici organiche sarà la seguente:
- FORSU (Frazione organica dei rifiuti solidi urbani): 20.000 tonnellate
- Rifiuti verdi: 5.000 tonnellate
- Sottoprodotti di origine animale (SOA): 15.000 tonnellate
L’impianto processerà 110 tonnellate di rifiuti al giorno, con punte di 150-160 tonnellate nei mesi estivi. Nei periodi di picco, il biodigestore produrrà circa 650 Sm³/h di biogas, che sarà trasformato in biometano.
Sinergia con l’impianto di compostaggio
Il biodigestore sarà sviluppato in sinergia con il revamping dell’impianto di compostaggio esistente, finanziato dalla Regione Sardegna con 3,75 milioni di euro. Questo intervento permetterà una gestione integrata dei rifiuti, producendo compost di alta qualità e riducendo le emissioni odorigene.
Dopo le interlocuzioni con il gruppo Medea, è in fase avanzata il progetto per portare il surplus di biometano nel distretto produttivo consortile di Olbia, che diventerà una delle prime aree industriali europee alimentate con energia pulita.
Il primo in Sardegna
L'impianto di trattamento integrato dei rifiuti organici (umido e verde), che preve la combinazione dei due processi anaerobico e aerobico, sarà il primo in Sardegna. Come si legge nella relazione annuale sui rifiuti di Isprra, gli impianti attualmente in funzione in Italia sono 51, di cui ben 34 nel nord. Nel 2022, i rifiuti trattati sono stati pari a 3 milioni 700 mila tonnellate (+7,3% sul 2021), con una produzione di biometano di 153 milioni di Nm3 all'anno.
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