Che cosa fa un centro One Health (e perché è strategico a Olbia)

Qual è il significato di One Health, un cui centro è in programma a Olbia? One Health - che letteralmente si traduce “Una Salute” - è un approccio concettuale che riconosce che la salute degli esseri umani è strettamente connessa e dipendente dalla salute degli animali e dell'ambiente. 

L'idea di base è che per proteggere la salute umana, dobbiamo anche proteggere la salute degli animali e l'ambiente in cui viviamo. Questo approccio multidisciplinare cerca di affrontare e prevenire problemi di salute a livello globale attraverso la collaborazione tra vari settori professionali e di ricerca.

Chiavi concettuali di One Health

  • Interconnessione. Riconosce che la salute degli esseri umani, degli animali e dell'ecosistema sono interconnessi.
  • Collaborazione. Promuove la collaborazione tra medici, veterinari, scienziati ambientali e altri professionisti per affrontare problemi di salute complessi.
  • Prevenzione. Si concentra sulla prevenzione delle malattie e delle epidemie piuttosto che sulla loro cura.
  • Approccio globale. Considera le sfide sanitarie come problemi globali che richiedono soluzioni globali.

Le malattie infettive umane dagli animali

Secondo i ricercatori della World Organisation Animal health, ogni anno compaiono cinque nuove malattie umane, e tre di queste sono di origine animale. Per esempio, Ebola e molto probabilmente il Covid-19. Il 60% delle malattie infettive umane proviene infatti dagli animali. 

Un esempio pratico dell'approccio One Health è la gestione delle zoonosi, malattie trasmesse dagli animali agli esseri umani. Comprendendo come le attività umane influenzano l'ambiente e gli animali, possiamo prevenire o mitigare la diffusione di malattie zoonotiche.

Che cosa fa un centro One Health

Un centro One Health - come quello programmato dal Cipnes e dalla Asl Gallura nella P.T.E. di Olbia - è un'organizzazione o un'istituzione che adotta e promuove l'approccio One Health, concentrandosi sull'interconnessione tra la salute umana, la salute animale e la salute dell'ambiente.

Principali funzioni e attività di un centro One Health

  • Ricerca Interdisciplinare. Conduce ricerche che coinvolgono diverse discipline, come medicina, veterinaria, ecologia, biologia e scienze sociali, per comprendere meglio le interazioni tra salute umana, animale e ambientale.
  • Formazione e Educazione. Offre programmi di formazione e corsi per professionisti e studenti per promuovere la comprensione e l'adozione dell'approccio One Health.
  • Promozione e Advocacy. Lavora per sensibilizzare il pubblico e i decisori politici sull'importanza dell'approccio One Health" e per promuovere politiche e pratiche che sostengano questo approccio.
  • Collaborazione. Stabilisce partenariati con altre organizzazioni, agenzie governative, università e settori privati per promuovere iniziative "One Health" a livello locale, nazionale e globale
  • Prevenzione e Risposta. Aiuta nella prevenzione, rilevamento e risposta a malattie e minacce che coinvolgono la salute umana, animale e ambientale, come le zoonosi o le crisi ambientali.
  • Consulenza. Fornisce consulenza a governi, organizzazioni e aziende su questioni legate a "One Health", come la gestione delle malattie zoonotiche o la sostenibilità ambientale.

In sintesi, un centro One Health serve come hub di competenza, ricerca e promozione dell'approccio One Health, sottolineando l'importanza di considerare la salute in un contesto più ampio e interconnesso

Centri e iniziative One Health in Italia

In Italia, l'approccio One Health è riconosciuto e promosso da varie istituzioni e organizzazioni, fra cui lIstituto Superiore di Sanità (ISS), che ha promosso l'approccio One Health in diverse iniziative e progetti, in particolare in relazione alla sorveglianza e al controllo delle malattie zoonotiche e delle resistenze antimicrobiche.

Il 3 novembre, in Italia si terranno due giornate per One Health: una organizzata dall’Università di Bologna e l’altra a Olbia dalla Asl Gallura, dall’Università di Sassari, dall’Ares Sardegna, dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna, dal Comune di Olbia e dal Cipnes.