L'Agcm dà il via libera alla vendita di Geasar
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di non avviare alcuna istruttoria sull’acquisto di Geasar spa, società che gestisce l’aeroporto di Olbia, da parte del fondo di investimento F2i. Con il provvedimento pubblicato oggi, l’Agcom ha dato così il via libera finale all’operazione che vedrà lo scalo di Olbia e quello di Alghero avere lo stesso azionista di maggioranza.
Quasi l’80% di Geasar spa, attualmente di proprietà della società Alisarda del principe Karim Aga Khan, passerà sotto il controllo di F2 Aeroporti 2 srl, holding di partecipazioni del Terzo Fondo di F2i. Il resto dell’azionariato di Geasar resterà invariato: la Camera di Commercio di Sassari manterrà il 10%, la Camera di Commercio di Nuoro l’8%, la Regione Sardegna il 2% e il Consorzio Costa Smeralda lo 0,2%. Il capitale sociale di F2i Aeroporti 2 srl, a seguito di un aumento di capitale connesso all’operazione su Olbia, sarà invece detenuto da un consorzio composto dal Fondo ANIA, con una quota di controllo assoluta o relativa; dal Terzo Fondo, con una quota di minoranza qualificata; dalla Fondazione Sardegna e da altri eventuali co-investitori con quote minoritarie.
L’operazione, che condurrà a una gestione unica degli aeroporti del nord Sardegna, non produce dunque "effetti anticoncorrenziali nei mercati". “Riguardo alla tipologia di passeggeri - è scritto nel provvedimento di Agcm - rileva osservare che, nonostante la vocazione turistica di entrambi gli aeroporti di Olbia e di Alghero, quello di Olbia è caratterizzato anche da un forte sviluppo dell’aviazione privata (Aviazione Generale), quasi del tutto assente nell’aeroporto di Alghero. Inoltre, emergono differenziazioni tra i due scali anche considerando la tipologia di vettori, in quanto l’aeroporto di Alghero risulta caratterizzato da una più intensa presenza di compagnie low cost, interessate all’offerta complessiva di servizi aeroportuali e ad eventuali condizioni di vantaggio relative al loro utilizzo”.
Per quanto riguarda la dimensione geografica, “in virtù della distinzione tra le catchment area degli aeroporti di Alghero e Olbia, l’operazione non risulta idonea a generare effetti di sovrapposizione orizzontale nel mercato dei servizi relativi alle infrastrutture centralizzate”, essendo la distanza tra i due scali superiore a 100 chilometri. “Lo stesso vale per il mercato dei servizi di assistenza a terra (handling) e per quello dei servizi commerciali, caratterizzati da una dimensione geografica coincidente con il singolo aeroporto” conclude l’Agcm.