Le multinazionali in Gallura

Dalla nascita della Costa Smeralda, la Gallura è sempre stata al centro degli investimenti di multinazionali e fondi sovrani o di investimento. La sua vivacità imprenditoriale, la sua vicinanza ai grossi centri europei, la sua qualità ambientale rappresentano elementi molti attrattivi per i grandi investitori, nella maggioranza dei quali internazionali.

Il primo esempio di investimento perfettamente riuscito - e poi diventato sistema e preso a modello - è stato quello della Costa Smeralda. Creata nel 1962 da un consorzio, vi hanno investito finanzieri e imprenditori di Italia, Regno Unito, Francia, Germania, Stati Uniti. Il nome più noto è quello del principe Karim Aga Khan, ma un peso lo hanno avuto anche alcune storiche famiglie imprenditoriali europee, come i Rothschild, i Furstenberg, i Guinness, gli Agnelli.

Per la sua vocazione internazionale, la proprietà della maggioranza della Costa Smeralda è passata negli anni nelle mani di investitori americani (Sheraton/Starwood prima, Colony Capital dopo) e mediorientali (Qatar). L’attuale azionista di maggioranza è proprio il fondo sovrano del Qatar - Qia, Qatar investment authority - uno dei più potenti fondi sovrani al mondo, con beni per una valore di 295 miliardi di dollari, secondo io Sovereing Wealth Fund Institute. Qia ha partecipazioni azionarie in numerose primarie società, come il gruppo Volkswagen. Il gruppo Costa Smeralda produce ricavi per 110 milioni.

Sempre il Qatar è il protagonista di un altro investimento in Gallura: quello nell’ospedale Mater Olbia. Attraverso la Qatar Foundation (da non confondere con il fondo sovrano Qia, dal quale la distingue una diversa governance), il Qatar possiede il 75% della società sanitarie, che si sta affermando come un’eccellenza nell’offerta sanitaria della Sardegna. I ricavi del 2019 hanno raggiunto i 17,4  milioni.

L’ultima arrivata in Gallura è la più grande società di investimento al mondo, BlackRock, sede a New York, beni per un valore di oltre 8 mila miliardi di dollari. Con due società, Global Infrastructure Solutions 3 e Global Infrastructure Solutions 4, BlackRock detiene il 16% di Ligantia, la società che ha preso il controllo di Geasar (aeroporto di Olbia) e di Sogeaal (aeroporto di Alghero).

BlackRock  ha partecipato all’operazione degli aeroporti attraverso F2i, primario fondo italiano di investimento che ha preso il 79% di Geasar, la Fondazione di Sardegna ha acquisito il 5% e BlackRock (attraverso i fondi Global Infrastructure Solutions 3 e Global Infrastructure Solutions 4) il 16%. Restano azionisti di Geasar la Camera di commercio di Sassari (10%), la Camera di Commercio di Nuoro (8%), la Regione Sardegna (2%) e il Consorzio Costa Smeralda (0,2%).

Il bilancio 2019 di Geasar, l’ultimo approvato e consultabile su Cerved, presenta risultati ottimi: ricavi pari a 52,7 milioni, Ebitda di 22,8 milioni e utile di 16,2 milioni.