Dragaggi porto di Olbia, i fondi pubblici aumentano a 70 milioni

I fondi per i dragaggi del porto di Olbia-Isola Bianca sono stati incrementati a oltre 70 milioni e i lavori saranno presto sottoposti alla procedura di valutazione ambientale. La notizia è stata data dall’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sardegna.

Il progetto per l’escavo dei fondali del porto di Olbia è strategico per l’economia della città e della Sardegna. Quello dell’Isola Bianca è infatti il primo porto passeggeri d’Italia e il primo per le merci su traghetti ro-ro in Sardegna, come si legge in questa analisi sui numeri del 2022.

Ultimamente i fondali hanno presentato più di un problema, che ha richiesto operazioni urgenti anche in piena estate. Il primo intervento strutturale per i dragaggi era stato approvato dall’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sardegna nel novembre del 2020, con un finanziamento di 50 milioni. Ora, l’Autorità ha deciso di incrementare quei fondi, portando la dotazione a oltre 70 milioni.

I lavori saranno sottoposti alla Valutazione di Impatto Ambientale del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. L’Autorità, nella sua comunicazione, non indica quanto tempo sarà necessario per l’ottenimento del via libera.

La notizia dell’aumento dei fondi per i dragaggi è contenuta in una comunicazione in cui l’Autorità annuncia altri 20 milioni di investimenti per la manutenzione dei porti di Olbia, Golfo Aranci, Santa Teresa e Cagliari. A ciascun porto sono destinati 5 milioni per interventi per edifici e impianti tecnologici (gara aggiudicata alla società Intecservice Srl di Avellin); opere marittime (contratto firmato con la P&S Marine S.r.l di Savona); aree verdi e arredo urbano (che va alla Soter Srl di Catania) e opere stradali (aggiudicata alla Assisi Strade Srl di Perugia).

Per la spesa di questi 20 milioni, l’Autorità ha optato per la formula dell’accordo quadro, per “soddisfare, con tempestività, le manutenzioni straordinarie su banchine (danni alle strutture o rotture di parabordi causati dalle manovre delle navi), asfalti danneggiati dall’intenso traffico di mezzi pesanti, guasti improvvisi agli impianti elettrici e tecnologici presenti in porto e, non ultimo, il pronto intervento per il ripristino dei fondali in caso di creazione di cumuli di sabbia che possano compromettere l’ormeggio”. 

“Con i contratti di manutenzione recentemente firmati, siamo pronti ad affrontare tempestivamente e per il prossimo quadriennio tutti gli interventi necessari a garantire la massima efficienza dei nostri scali del nord – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Consolidiamo il ricorso agli accordi quadro, strumenti snelli per un soddisfare tutte le eventuali emergenze, soprattutto nei periodi di massimo picco di traffico, che si affiancano all’intensa e capillare programmazione infrastrutturale attualmente in corso per i porti di competenza”.