Nautica, le imprese sarde presenti al Monaco Yacht Show 2023

Dal 27 al 30 settembre il Principato di Monaco ha ospitato la XXXII edizione del Monaco Yacht Show, evento dedicato alle grandi barche e a tutto ciò che riguarda questo specifico segmento del comparto nautico internazionale. 

560 espositori selezionati tra i più prestigiosi dell’industria nautica internazionale, 117 superyacht tra i quali gli ultimi varati e in alcuni casi espressione di creatività, ricerca e talvolta anche di avanguardia progettuale, ben 45 yacht varati nel solo 2023 sono stati esposti a Port Hercule o sono stati presenti in rada per le visite organizzate dallo Yacht Club de Monaco con tender dedicati.

Anche l’edizione del 2023 del Monaco Yacht Show conferma la sua vocazione di evento riservato a un target di pubblico molto alto e di professionisti a vario titolo coinvolti in questo specifico segmento di mercato. L’accesso all’evento è tutt’altro che scontato e questo termine trova riscontro anche nel prezzo del biglietto, per chi volesse visitarlo in autonomia, infatti, il suo costo è di ben 600,00 Euro. Una scelta che ha come scopo quello di operare una selezione di visitatori per non congestionare eccessivamente le aree espositive, che nonostante ciò in alcuni momenti della giornata sono difficilmente transitabili. 

Gallura distretto dei superyacht

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Tanti gli operatori che colgono l’occasione offerta da questo evento per instaurare o consolidare rapporti con armatori, altri operatori e professionisti che vivono il mondo dei superyacht. Come confermato anche dagli ultimi dati pubblicati dal Centro Studi del Cipnes Gallura, che registrano a fine luglio una presenza di superyacht nel tratto compreso tra il Golfo di Arzachena, Golfo Pevero, Romazzino, Cala di Volpe, Golfo di Cugnana e Porto Rotondo, per un valore di 4,4 miliardi, la Sardegna e in particolare la sua costa di Nord Est, è tra le mete preferite da armatori ed equipaggi che vivono la loro esperienza in mare nel Mediterraneo.

Per tale ragione aziende specializzate nell’offerta di servizi di assistenza tecnica e logistica, focalizzate in questo specifico segmento di mercato, sono presenti sull’isola rappresentando una risorsa per clienti ed equipaggi e al contempo per il territorio, con una crescente offerta occupazionale che coinvolge figure tra loro anche molto diverse, da quelle più tecniche a quelle connesse con gli aspetti commerciali, logistici e operativi. 

Ma ogni grande yacht ha a bordo o in prossimità anche mezzi ausiliari che permettono all’armatore di avventurarsi lungo le coste, dunque, non semplici tender, ma veri e propri piccoli yacht ai quali si chiede di essere lussuosi, veloci, confortevoli e sicuri. 

Le imprese di Olbia presenti a Monaco

In tale ambito Novamarine si è ritagliata una fetta di mercato molto importante con i suoi battelli della linea Black Shiver. Mezzi che con il concetto di tender che ognuno di noi immagina hanno poco a che fare, basti pensare che fino a 22 metri di lunghezza molti di questi battelli sono destinati a offrire supporto ai grandi yacht come mezzi destinati a trasferimenti bordo-terra e viceversa oppure a vere e proprie escursioni lungo le coste visitate con i grandi yacht. 

Dunque, il cantiere di Olbia come ogni anno ha esposto i suoi mezzi che ancora una volta hanno attirato l’attenzione di tanti visitatori e di tanti equipaggi di grandi yacht in cerca del mezzo ideale. 

Sarda Nautica Olbia era presente anche con uno stand dedicato al suo cantiere nel quale garantisce servizi di assistenza tecnica per yacht di grandi dimensioni e, ancora una volta, il dato che emerge dalle conversazioni avute con i rappresentanti dell’azienda è la mancanza di personale specializzato con il quale si potrebbe incrementare il volume d’affari. 

Del comparto nautico del Nord Est Sardegna a quest’ultima edizione del Monaco Yacht Show era presente anche il cantiere Maori, che ha esposto presso Port Hercule uno dei suoi esemplari destinati a soddisfare le esigenze dei grandi yacht come mezzo d’appoggio e poi il suo 138’, che sostava in rada. 

L'evento di Insula Sardinia Quality World

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Tra le aziende sarde, oltre le numerose agenzie di brokeraggio e quelle specializzate nell’offerta di servizi turistici come il charter, delle quali abbiamo incontrato i rappresentanti lungo le banchine, segnaliamo la presenza di Nautica Assistance, anch’essa con sede a Olbia, che ha curato anche la realizzazione di un evento che si è svolto presso l’hotel Le Meridien di Monaco, nel corso del quale il Cipnes Gallura ha presentato il programma Insula Quality World - sostenuto e finanziuato dall'assessorato al Turismo, Artigianato, Commercio della Regione Sardegna - a oltre 80 persone operanti nel settore dei superyacht.

Tra questi: equipaggi, agenzie di servizi internazionali, rappresentanti di blasonati cantieri nazionali e internazionali, stampa specializzata europea e non. Un momento di grande interesse per gli ospiti, i quali hanno gradito l’esperienza enogastronomica preceduta da una presentazione delle ricchezze storiche, culturali, turistiche ed enogastronomiche, che sono gli ingredienti capaci di rendere la Sardegna una meta desiderata e tutta da scoprire anche da chi la vive da molti anni. 

Il Cipnes Gallura continua a perseguire i suoi obiettivi di supporto alle imprese del comparto nautico locale, con azioni concrete e studi dai quali ricavare dati utili per realizzare progetti sempre più in linea con le esigenze del comparto. Il potenziale della Sardegna tutta, per incrementare le sue attività turistiche specificamente dedicate a chi proviene dal mare, dunque diportisti di qualsiasi caratura, inclusi i superyacht i quali generano un indotto particolarmente attraente e prezioso per lo sviluppo e il benessere del territorio, è ancora molto alto e ricco di opportunità. 

Sebbene la maggior parte delle grandi barche sosti principalmente nell’area a Nord Est dell’isola, sono sempre più numerose le possibilità di dare impulso a un turismo nautico itinerante lungo tutte le coste della Sardegna, con porti attrezzati pronti a ricevere yacht e ospiti in modo adeguato, ma soprattutto un entroterra in grado di offrire molteplici occasioni per un turismo esperienziale unico. 

La grande filiera dei superyacht

Anche se nei due precedenti saloni nautici di Cannes e Genova abbiamo registrato un rallentamento importante del segmento dedicato alla nautica di piccole dimensioni, a Monaco tutti i cantieri che abbiamo visitato ci confermano che le grandi barche vivono ancora una stagione di grande euforia, con ordini che in alcuni casi prevedono la consegna nel 2027 e mediamente tra 2025 e 2026. Indubbiamente il lungo processo che porta l’armatore di un superyacht dalla sottoscrizione del contratto al varo del suo sogno navigante, offre al comparto la possibilità di ammortizzare le flessioni del mercato, ma come già successo in passato se il periodo di austerità si prolunga c’è da aspettarsi una flessione anche in questo segmento. 

Un elemento che merita attenzione riguarda la lunga catena della filiera che ogni singolo yacht prodotto porta con sé, dai fornitori di materie prime a quelli d’impianti semplici e complessi, arredi e accessori. Questa lunga catena di fornitori, che spaziano da aziende molto strutturate a piccoli artigiani, rappresenta un’opportunità straordinaria per molte realtà produttive sarde, che forse non hanno ancora interpretato lo yachting come opportunità. 

Tale riflessione trova riscontro soprattutto nella tendenza di tutti i cantieri produttori, spesso esageratamente sbandierata, di creare imbarcazioni e yacht sempre più “green”, dunque non solo realizzati con soluzioni tecnologiche dalle quali derivano meno emissioni gassose, ma molto spesso con materiali naturali, riciclabili o riciclati. 

Il sughero come alleato della nautica

La Sardegna produce due materiali di grande interesse in tale direzione, l’alluminino e il sughero, entrambi totalmente riciclabili, entrambi sempre più di largo consumo nell’industria nautica e navale per sostituire materiali come il composito da un lato e il legno dall’altra, il teak in particolare. 

Il sughero per altro può trovare applicazioni molteplici anche come materiale coibentante e non solo. 

Tutto qui? Ad avviso di chi scrive no, perché la filiera è molto lunga e la possibilità di intercettare opportunità per aziende sarde anche al di fuori dell’offerta di servizi è concreta. Il comparto nautico del Nord Est Sardegna vanta la presenza di cantieri come SNO e Valdettaro nel solo territorio di Olbia, in grado di garantire assistenza tecnica a yacht di grandi dimensioni, aziende che già ospitano nel periodo invernale superyacht per lavori di manutenzione e refit.

Le opportunità per Olbia dal refit

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Il settore del refit, che già vive una stagione importante in termini di giro d’affari, è destinato a crescere ulteriormente visto l’importante inserimento sul mercato di nuovi yacht di grandi dimensioni registrato negli ultimi anni e previsto per i prossimi due o tre. 

Sebbene a Monaco i cantieri come Novamarine e Maori hanno avuto l’opportunità di condividere la scena con i grandi player internazionali del mondo dei superyacht, come Lurssen, Gruppo Ferretti con CRN, Benetti, Sanlorenzo, Feadship, Amer, Oceanco, The Italian Sea Group con Perini Navi e Admiral solo per citarne alcuni, l’opportunità che la Sardegna non deve lasciarsi sfuggire per il futuro è rappresentata dal refit e l’assistenza tecnica per i grandi yacht. 

La concorrenza di Malta

Le destinazioni concorrenti alle quali prestare maggiore attenzione per questo tipo di attività industriale sono sicuramente Palma de Mallorca, Malta e il Sud della Francia. I motivi? Sono tutte località dove gli equipaggi trascorrono volentieri i loro inverni durante i lavori ai loro yacht, perché hanno a disposizione scuole internazionali per i loro figli, città capaci di accoglierli anche nei periodi al di fuori dell’estate con servizi adeguati e tutto quello che anche la Sardegna offre già, sebbene per periodi ancora troppo legati alla stagione estiva.

Altro elemento discriminante è sicuramente la qualità dei lavori eseguiti e soprattutto il loro costo, ma come abbiamo ascoltato dalle parole di alcuni comandanti: “A volte pur pagando un po’ di più, scegliamo una destinazione anziché un’altra, pensando alle nostre famiglie”. Palma de Mallorca e Malta, per citare due esempi più vicini, ma vale anche per alcuni cantieri dediti ad attività di refit e assistenza tecnica a Sud della Francia, sono contesti urbani che vivono tutto l’anno e la qualità della vita che sono in grado di assicurare a chi deve risiedervi da ottobre a marzo per esempio, per effettuare i lavori allo yacht, è elevata. 

La Scuola internazionale al Geovillage

Partendo dal presupposto che molti equipaggi sono anglofoni, è bene ipotizzare che abbiano tra i loro bisogni anche quello di una scuola internazionale per i figli. In questo senso Olbia si sta ponendo all'avamguardia con il rilancio del Geovillage, voluto dal Cipnes, all'interno del quale nascerà la Scuola internazionale.

Consideriamo, però, che la scelta di tale posto è appannaggio del comandante: il più delle volte, dunque, i bisogni dell’equipaggio diventano una variabile tutt’altro che trascurabile. Riuscire a tenere i grandi yacht sull’isola tutto l’anno rappresenta un’opportunità di sviluppo del comparto nautico locale di grande impatto. Inoltre, permette di generare occupazione e ricchezza sul territorio come nessun altra attività produttiva. Territori dove questi aspetti sono stati compresi e sviluppati stanno beneficiando dei risultati, basti pensare a cantieri produttori che per le attività di refit stanno continuando ad acquisire aree dedicate, così come ad armatori che pur di trovare quel che cercano sono disposti a lasciare il Tirreno per raggiungere l’Adriatico. 

Il Cipnes Gallura è consapevole di quest’opportunità e per tale ragione sta portando avanti progetti - come la Scuola internazionale ma non solo - dai quali anche il territorio del Nord Est Sardegna disporrà degli elementi necessari per essere interpretati come leve motivazionali degli equipaggi per la scelta del luogo dove trascorrere l’inverno con lo yacht in manutenzione e la propria famiglia. Se a questo aggiungiamo che la Sardegna ha da offrire molto più di ognuna delle altre destinazioni nominate fin qui in termini ambientali, sociali, storici ed enogastronomici, ciò che richiede un intervento molto importante è la parte logistica, trasporti in testa.

In conclusione, l’edizione 2023 del MYS ha confermato l’ottimo stato di salute del comparto nautico nel segmento delle grandi barche, sebbene non manchi qualche nuvola all’orizzonte in alcuni casi. Questo significa che le tante barche varate quest’anno e quelle in procinto di essere varate nei prossimi due o tre anni, nonostante la fuga degli armatori russi verso mete come la Turchia e gli Emirati Arabi, sono destinate nella maggior parte dei casi a navigare lungo le coste della Sardegna. Un’opportunità che si aggiunge a quelle che già frequentano l’area e che merita di essere considerata nelle azioni di sviluppo del comparto locale. 

Angelo Colombo
Giornalista e Responsabile Fiera Nautica di Sardegna