La nautica della Gallura vale 325 milioni (report del Cipnes)

Olbia è al secondo posto in Italia, dopo Trieste, per valore aggiunto dell’Economia del mare sul totale dell’economia, come documenta Unioncamere. Quello nella blue economy è un primato determinato dalle storiche attività di Olbia e della Gallura: pesca, lavorazione di pesce, alberghi, porti turistici, cantieristica nautica. Dalla Costa Smeralda alla fabbrica del tonno As do Mar, dall’allevamento di cozze alla costruzione di barche come Novamarine, le attività di questo settore sono tutte sostenibili ambientalmente e sono destinate a essere ancora più strategiche – nella prospettiva della transizione ecologica - per l’economia gallurese. 

Come Cipnes Gallura, assolvendo alla nostra funzione istituzionale di promozione delle iniziative imprenditoriali, abbiamo analizzato l’Economia del mare, una definizione che raggruppa sette filiere produttive. Abbiamo focalizzato l'attenzione su una di queste: la nautica. Per nautica, in questo caso, intendiamo sia le attività per la costruzione e la manutenzione di barche e yacht, sia per la loro accoglienza nei porti turistici. Tre dati confermano la rilevanza del settore: i ricavi delle imprese del distretto produttivo di Olbia gestito dal Cipnes ammontano a 84 milioni; quelli delle imprese della Gallura marittima a 325 milioni; gli addetti diretti sono quasi 2500. 

Sono i primi risultati di un lavoro di ricerca avviato in vista della prima Fiera nautica della Sardegna, organizzata a Olbia dall’assessorato regionale del Turismo e dal Cipnes e che ha visto uno straordinario interesse per le barche in esposizione, i talk e i prodotti di Insula. I dati del consorzio industriale si aggiungono a quelli presentati nella Fiera dal Disea dell’Università di Sassari sull'impatto economico della nautica e da Aspal Sardegna sull'impatto occupazionale e fanno parte di un percorso che il Cipnes Gallura, insieme ai suoi partner strategici, a cominciare dall’Università di Sassari, intende sviluppare in tutte le sue potenzialità per promuovere l'importanza dell’Economia del mare, una risorsa rispettosa della natura. 

Proprio con questa prospettiva, la Direzione generale del Cipnes Gallura sta lavorando alla costituzione, per la prossima Fiera della nautica, di un Comitato di un indirizzo strategico. È un organismo in cui saranno presenti tutti gli stakeholder della Fiera: istituzionali, industriali, sociali, culturali. L’obiettivo è quello di avere uno strumento operativo con cui pianificare date, luoghi e azioni per la Fiera e per la diffusione della cultura di impresa della nautica; uno spazio inclusivo in cui esaltare le grandi competenze del territorio.

Approfondiamo ora i numeri della nautica, analizzati dall’ufficio Comunicazione e ricerche, dall’ufficio Lotti e dall’Agency del Cipnes Gallura. Un’avvertenza: per nautica abbiamo inteso un settore nell’accezione più ampia, in cui sono presenti attività, come quelle tessili e del legno, strettamente legate alla produzione e manutenzione di barche. 

Nel distretto produttivo consortile di Olbia sono presenti 70 imprese della nautica e rappresentano il 13% delle 537 imprese operative. Gli addetti diretti sono 505 (12% del totale degli addetti del distretto). I ricavi delle 70 imprese ammontano complessivamente a 83 milioni 861 mila euro (10% dei ricavi totali delle imprese del distretto). Il valore delle produzione delle 70 imprese è pari a 89 milioni 442 mila euro. 

Le aziende della nautica del distretto produttivo di Olbia registrano prestazioni elevate, come emerge dalla consultazione dei bilanci sulla banca dati di Cerved. La società B-Shiver srl, che detiene la Novamarine, è al primo posto in Sardegna per la produzione di imbarcazioni da diporto (codice Ateco 30.12); i ricavi sono intorno ai 10 milioni di euro. La società Sno è al primo posto, invece, per la riparazione e manutenzione di navi commerciali e imbarcazioni da diporto (codice Ateco 33.15); i ricavi sono di 7 milioni di euro. Molte altre società del distretto sono nelle prime posizioni e altre stanno per partire operativamente a Cala Saccaia, come Valdettaro Group; l’elenco completo sarà disponibile in una prossima pubblicazione del Cipnes Gallura. 

Ora analizziamo le aziende della nautica nella Gallura marittima (sono state considerate quelle dei Comuni di Budoni, San Teodoro, Loiri Porto San Paolo, Olbia, Golfo Aranci, Arzachena, Palau e Santa Teresa Gallura). Abbiamo censito 670 imprese, operative – solo per citare le attività principali - nella Costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive (codice Ateco 30.12), Altre attività dei servizi connessi al trasporto marittimo e per vie d'acqua (Ateco 55.22.09), Riparazione e manutenzione di navi commerciali e imbarcazioni da diporto (esclusi i loro motori) (Ateco 33.15), Noleggio senza equipaggio di imbarcazioni da diporto (inclusi i pedalò) (Ateco 77.21.02), Confezionamento di articoli tessili (esclusi gli articoli di abbigliamento) (Ateco 13.92), Riparazioni di altri prodotti in legno nca (Ateco 33.19.04).

I ricavi cumulati delle 670 aziende ammontano a 324 milioni 800 mila euro. Gli addetti diretti sono 2487 su 57 mila complessivi della Gallura. Di fatto, la nautica è la prima "azienda" della Gallura per fatturato.

Report imprese della nautica in Gallura