Il turismo vale per la Sardegna 9 miliardi

La Sardegna è l’unica regione bianca d’Italia e da oggi è in vigore l’ordinanza del governatore Solinas che impone a chi arriva nell’Isola di fare il tampone per accertare la propria negatività al Covid-19. È una misura di natura sanitaria ma che ha anche una forte implicazione economica: la Sardegna spera di restare bianca per avere una buona stagione turistica. Il turismo, del resto, è una delle voci più importanti e i numeri lo confermano: secondo un recente rapporto di SRM, rappresenta il 15,7% del Pil contro la media nazionale dell’11,8%. Proprio SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, un centro studi del gruppo Intesa Sanpaolo – ha realizzato un report che analizza come sarà la stagione 2021 della Sardegna.

SRM parte dal 2019, l’ultimo anno turistico vero e proprio. Le presenze turistiche (il numero di notti nelle strutture ricettive) erano pari a 15,1 milioni, di cui 7,7 milioni di stranieri. Viene subito fornito un dato di assoluta rilevanza: la spesa turistica in Sardegna era di 8,9 miliardi, più del bilancio regionale. Il fatturato delle imprese del settore era di 2,7 miliardi. Il valore aggiunto del turismo era di 4,9 miliardi. Il peso sul Pil della Sardegna era di oltre il 15%, percentuale significativamente più alta della media italiana. Tra i punti di debolezza segnalati da SRM, la stagionalità: l’88 delle presenze turistiche in Sardegna è stato tra maggio e settembre contro il 67% delle media nazionale; ben venti punti percentuali in più.

Il centro studi ha poi pubblicato l’analisi sui risultati della stagione 2020. Le presenze sono crollate a 5,6 milioni (-62% sul 2019), la spesa turistica è precipitata a 3,5 miliardi (-60%) e il fatturato delle imprese del settore è franato a nemmeno un miliardo (-63,5%).

SRM ha così pubblicato le sue stime per la stagione 2021. Ha ipotizzato tre scenari: “più ottimistico”, “base”, “meno ottimistico”. In tutt’e tre, le previsioni per la Sardegna sono meno rosee rispetto a quelle per il Mezzogiorno e per l’Italia. Sono comunque incoraggianti e suscettibili di ulteriori miglioramenti grazie alla zona bianca. Vediamo nel dettaglio i tre scenari ipotizzati da SRM.

Scenario più ottimistico. Le presenze arrivano a 10,9 milioni: il 72% di quelle del 2019. Le presenze italiane sono il 90% di quelle del 2019; le presenze internazionali il 54,5%. Ma entrando nello specifico, le prospettive sono migliori. Le presenze italiane nel terzo trimestre (luglio-agosto, settembre) arrivano al 97% del 2019 e quelle straniere al 70,7%.  Le presenze internazionali nel quarto trimestre (ottobre, novembre, dicembre) arrivano all’83,47% di quelle del 2019: il che indica la possibilità – con il piano di vaccinazione quasi completo a livello internazionale – che in Sardegna ci sia un mese di ottobre da alta stagione. La spesa turistica è valutata in 6,1 miliardi (il 68,5% del 2019) e il fatturato delle imprese del settore in 1,7 miliardi (il 65,5% del 2019).

Scenario base. Le presenze arrivano a 8,7 milioni: il 57,3% di quelle del 2019. Le presenze italiane sono il 79,7% di quelle del 2019 e quelle internazionali al 35,7%. La spesa turistica è stimata in 4,7 miliardi (il 53,3% del 2019) e il fatturato delle imprese del settore in 1,4 miliardi (il 51,3% del 2019).

Scenario meno ottimistico. Le presenze arrivano a 6,7 milioni: il 44% di quelle del 2019. Le presenze italiane sono il 70,2% di quelle del 2019 e quelle internazionali il 20%. La spesa turistica ipotizzata è di 3,7 miliardi (il 41,9% del 2019) e il fatturato delle imprese del settore è di 1,1 miliardi (il 40,8% del 2019).

SRM conclude il suo studio sulla Sardegna fornendo alcuni suggerimenti ed evidenziando i punti di forza della destinazione per tutt’e tre gli scenari. Tra questi, l’ambiente, le produzioni agroalimentari certificate DOP/IGT e la qualità delle strutture. “In Sardegna la qualità dell’offerta turistica è già molto elevata – è scritto nel report -, con una percentuale elevata di alberghi in categoria 4-5 stelle e lusso (60%) superiore alle media italiana (40%). Mantenere standard elevati ripaga”. Un ragionamento che vale soprattutto per la Gallura, che – con Arzachena e Olbia in particolare – detiene il primato dell’offerta di lusso in Sardegna (ben il 60% dei post letto) e porta l’Isola a essere la terza in Italia.